Il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” è stato al centro del webinar promosso da Cisl e Fp Cisl Piemonte con i segretari generali Cisl di e Fp Cisl, Luigi Sbarra e Maurizio Petriccioli.
“Riteniamo importante diffondere in maniera capillare e utilizzando al meglio la forza della nostra rete i contenuti di questo storico accordo – ha detto il segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris, in apertura dei lavori – che accoglie le giuste rivendicazioni dei lavoratori del Pubblico Impiego e che apre, nel contempo, la prospettiva di una necessaria e non più rinviabile riforma delle Pubblica amministrazione. L’intesa è stata raggiunta unitariamente, ma sappiamo bene quanto sia stato decisivo l’impegno costante e caparbio della Cisl e della Fp Cisl. Questo incontro, che vede insieme la federazione della Funzione Pubblica e tutte le altre federazioni della Cisl, è un momento importante di condivisone e di confronto sulle nostre idee e proposte per farle camminare e affermare nei posti di lavoro”.
Il segretario generale della Fp Cisl regionale, Aldo Blandino, ha scelto invece di riprendere il primo capoverso dell’accordo per evidenziarne la rilevanza e l’essenza. “Il nostro Paese – ha citato testualmente Blandino – riparte dalle donne e dagli uomini della Pubblica Amministrazione, nello Stato, nelle Regioni e negli Enti locali, nel sistema della Conoscenza e nella Sanità e nelle agenzie pubbliche, dalla capacità di affrontare con le migliori competenze professionali e qualità umane tutte le sfide, sempre al servizio di comunità, cittadini e imprese, in momenti di emergenza, di ricostruzione e rilancio. Il cuore di questa intesa muove da questi intenti. In questa frase è racchiuso tutto il senso e il significato profondo di questo Patto”.
Il segretario generale della Fp Cisl, Maurizio Petriccioli, ha spiegato i sei punti dell’accordo, sottoscritto il 10 marzo scorso con il governo. “Il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale – ha sottolineato Petriccioli – ha aperto una importante interlocuzione con il governo Draghi per l’avvio di una nuova stagione di relazioni sindacali partecipative dopo le mobilitazioni dei mesi precedenti che avevano portato allo sciopero generale del comparto il 9 dicembre scorso. Ben vengano le conversioni sulla via di Damasco di alcuni ministri, la Cisl è sempre disponibile al dialogo con tutti”. Per il segretario generale della Fp ” L’intesa si propone di cambiare la Pubblica Amministrazione, ragionando di digitalizzazione dei servizi, di innovazione tecnologica, di banche dati dialoganti, di valorizzare, attraverso la formazione, le esperienze e le competenze del personale in servizio e assumendo anche nuove figure professionali, aprendo al ricambio generazionale. Petriccioli ha anche ricordato che in una società complessa come quella italiana, votata all’industrializzazione e alla terziarizzazione, “la Pubblica Amministrazione ha bisogno di rinnovarsi e di cambiare il suo modo di lavorare per essere davvero il motore dello sviluppo del Paese, soprattutto nell’ottica di trasformazione dettata dal Pnrr”. Infine, il leader Fp ha ricordato che il 7 giugno ci sarà un nuovo confronto con il ministro Brunetta e che il Patto sta camminando anche sul piano della contrattazione.
Dopo l’intervento del segretario Petriccioli, hanno preso la parola i quattro segretari generali delle Cisl Territoriali, Marco Ciani (Alessandria-Asti), Enrico Solavagione (Cuneo), Domenico Lo Bianco (Torino-Canavese), Elena Ugazio (Piemonte Orientale) e alcuni dirigenti e delegati delle federazioni territoriali della Funzione Pubblica.
Nelle sue conclusioni il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ha ricordato l’assoluto valore e utilità del ‘Patto per l’innovazione e del lavoro pubblico e la coesione sociale’ che non sarebbe stato firmato senza la forte e capillare mobilitazione della federazione del Pubblico Impiego. “Questa accordo, che parla la lingua della nostra federazione del Pubblico impiego – ha osservato Sbarra – dà un forte impulso ai temi della partecipazione, affermando il ruolo strategico della contrattazione e delle relazioni sindacali. Dobbiamo respingere con forza il tentativo della politica di imbrigliare le parti sociali, anteponendo la legge alla contrattazione tra le parti su temi come il salario minimo, l’orario di lavoro, la rappresentanza, lo smartworking e altro ancora. E’ tempo invece di riprendere quello spirito, quel modello di concertazione che negli anni Novanta ha aiutato il Paese a uscire da Tangentopoli e da una grave crisi economica e sociale, riconoscendo alle parti sociali un nuovo protagonismo, soprattutto in una fase così delicata e di cambiamento”. Il riferimento del leader Cisl è al Pnrr. “Il sindacato – ha aggiunto il leader Cis – vuole avere un ruolo nella governance sia a livello nazionale che regionale, per accompagnare questo stagione di ricostruzione e per fare le sue proposte in tutti i settori strategici, a partire dalla efficienza, efficacia, semplificazione e digitalizzazione del Pubblica amministrazione”.
Sbarra ha anche definito “Un grave errore lo sblocco dei licenziamenti”, annunciando la manifestazione di Cgil Cisl Uil di venerdì 28 maggio davanti al Parlamento per rivendicare la proroga del blocco fino al 31 ottobre 2021, per consentire l’approvazione della riforma degli ammortizzatori sociali, la ripresa dei tavoli di confronto sulle crisi aziendali, ancora bloccati al Ministero dello Sviluppo Economico, e per dire no alla semplificazione in materia di appalti e per chiedere, infine, la stipula di un accordo nazionale su salute e sicurezza sul lavoro. “Ci troviamo – ha concluso Sbarra – con una norma che espone al rischio di perdere il lavoro a 577 mila persone, che vanno ad aggiungersi al milione di posti di lavoro persi nell’anno passato. Una condizione inaccettabile. Ecco perché chiediamo al Governo di tornare sui propri passi. Noi eserciteremo una forte pressione sociale sui gruppi parlamentari per cambiare, migliorare, rafforzare la norma. Ma nello stesso tempo chiediamo a Confindustria e a tutte le parti datoriali di aprirsi a un confronto per orientare le aziende a non produrre licenziamenti e a sottoscrivere intese per utilizzare i contratti di solidarietà, gli ammortizzatori sociali, il fondo nuove competenze. In una parola: dobbiamo lavorare insieme e recuperare questa partita sfuggita di mano alla politica, per evitare esuberi e licenziamenti”.
Rocco Zagaria