Piano della Regione da 800 milioni di euro per far ripartire il Piemonte

Emergenza COVID-19
ente regione piemonte Piano della Regione da 800 milioni di euro per far ripartire il Piemonte

Varato il disegno di legge regionale per la Fase 2, Ferraris (Cisl): “Provvedimento che va nella direzione giusta e ancora aperto a eventuali aggiustamenti”

La Regione Piemonte mette in campo oltre 800 milioni di euro per la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Il disegno di legge “Riparti Piemonte” – presentato dalla Giunta e ora all’esame del Consiglio regionale per la sua approvazione entro il 15 maggio – è composto di sessanta articoli e prevede una serie di disposizioni che mirano a semplificare le procedure burocratiche.

Degli 800 milioni di euro stanziati, 437 sono fondi della Regione Piemonte, 354 sono fondi europei e 18 la quota del fondo sanitario che spetta al Piemonte.

Il piano stanzia 45 milioni di euro per le famiglie e i giovani, 180,7 milioni per le imprese e i lavoratori autonomi, 78,7 milioni per il commercio, 62,6 per l’artigianato, 68 per l’edilizia, 55 per la sanità, 40,2 per l’agricoltura, 11 per la Cultura, 34,1 per il turismo, 7,5 per lo sport, 8,7 per la montagna, 44,4 per l’Ambiente, 23,6 per la cooperazione, 2 per i disabili. E ancora, 30,3 milioni andranno a ricerca e innovazione, 3,2 alla digitalizzazione, 101,6 alla formazione, mentre 10 finanzieranno le riduzioni fiscali già approvate, per esempio sul bollo auto.

“Circa 171 milioni di euro degli oltre 800 milioni complessivi del provvedimento ‘Riparti Piemonte’ – ha spiegato il governatore piemontese, Alberto Cirio – sono risorse totalmente nuove che saranno erogate senza indebitare la Regione e senza mettere nuove imposte. Queste misure rappresentano la benzina per la nostra ripartenza. Anche se risorse e obiettivi sono chiari, tutto è ancora plasmabile e migliorabile. Siamo orgogliosi di questo piano perché mette soldi nuovi, non spreca quelli vecchi e usa al meglio quelli che ci sono’.

Oltre alle coperture finanziarie, c’è una parte del provvedimento che riguarda la semplificazione normativa e in modo particolare del settore edilizia. “Se affrontiamo la guerra con le regole del periodo di pace – ha osservato Cirio – ci troviamo in difficoltà. Dobbiamo far ripartire l’edilizia, perché se non riparte questo settore non riparte niente. Ma non vogliamo che ad approfittare delle semplificazioni possano essere le organizzazioni criminali, per cui non abbasseremo la guardia: sottoporrò al prefetto le misure che pensiamo di adottare”.

In attesa di conoscere, in video conferenza, i dettagli del piano dal presidente Cirio, i sindacati piemontesi di Cgil Cisl Uil guardano con interesse e prudenza alle proposte della Giunta. “Se le dotazioni finanziarie annunciate non vanno a debito e non aumentano le tasse ai cittadini – ha commentato il segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris – possono rappresentare una importante boccata di ossigeno per il sistema economico della regione. Sempre secondo quanto annunciato dal presidente Cirio, i capitoli su cui sono spalmate le risorse privilegiano in maniera preponderante imprese e lavoratori. C’è uno stanziamento importante anche per dotare le imprese di tutti quegli strumenti organizzativi e di protezione necessari a garantire un lavoro sicuro. Sulla base di questi presupposti, la strada intrapresa va nella direzione giusta, anche se ci sarà lo spazio e il tempo di interloquire con la Giunta per eventuali aggiustamenti”.

Secondo le intenzioni del governatore piemontese e dei suoi assessori, il disegno di legge sarà approvato dal Consiglio regionale un pezzo alla volta, stralciando man mano le parti che hanno avuto il via libera, in modo da non dovere attendere l’approvazione di tutto il provvedimento per far partire subito gli aiuti.

Rocco Zagaria

 

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