L’obiettivo della riapertura della scuola in presenza, nei tempi e limiti stabiliti dalle norme, con le necessarie garanzie di sicurezza del personale e degli studenti, può essere raggiunto solo se si procede ad un esame dei problemi, utile ad individuare le soluzioni più appropriate. In tal senso si è già perso tempo prezioso.
Dal nostro punto di vista, l’approccio utilizzato finora e le ipotesi circolate sui mezzi di informazione, fanno sorgere il sospetto che l’obiettivo non sia tanto la ripresa delle lezioni, quanto piuttosto lasciare il “cerino acceso” ad altri soggetti.
Per costruire un serio piano del trasporto scolastico, servono dati omogenei dei bacini di utenza, numeri precisi degli studenti che utilizzano i mezzi pubblici, fasce orarie, tratte percorse.
È evidente che, in proposito, le soluzioni da adottare sono diverse per le aree metropolitane, i capoluoghi di provincia, i comuni di media e piccola dimensione.
Già nel mese di luglio avevamo chiesto un raccordo tra Assessorato ai Trasporti e Direzione Scolastica Regionale, senza ottenere risposte. Per trovare soluzioni praticabili, bisogna valutare la capacità di potenziamento delle attuali aziende esercenti il Trasporto Pubblico Locale e la possibilità di coinvolgere, se necessario, le aziende del trasporto turistico, che dispongono di mezzi oggi inutilizzati e di personale sospeso dal lavoro.
Serve definire una organizzazione dei trasporti che, come abbiamo detto, non può essere univoca, perché, tra l’altro, l’organizzazione scolastica della didattica è differente per cicli e indirizzi di studio.
Le fasce degli ingressi scolastici proposte a priori dalla Regione non considerano le difficoltà di carattere organizzativo e le differenti esigenze di natura didattica, da cui dovrebbero, invece, discendere gli orari degli ingressi.
In tal senso, è necessario riconoscere il giusto ruolo alle autonomie scolastiche, per fare sintesi dei problemi della comunità scolastica (studenti, famiglie, personale scolastico), e per modulare i profili orari possibili, tenendo anche conto degli organici carenti nella nostra regione.
Una questione molto rilevante riguarda l’individuazione di precisi protocolli per la gestione dei casi di positività al Covid, a prescindere dal luogo in cui sia avvenuto il contagio.
Bisogna avere chiare indicazioni e punti di riferimento in ogni Azienda Sanitaria Locale per i casi di positività, le quarantene, l’isolamento fiduciario e le metodologie di tracciamento più appropriate (tampone molecolare, rapido, esami sierologici).
Tali metodologie potrebbero essere adottate non solo nelle scuole, ma in tutti i luoghi di lavoro in cui si concentrano molte persone per molte ore al giorno, in modo da poter limitare i rischi di contagio.
CGIL CISL UIL Piemonte, unitamente alle categorie della Scuola e dei Trasporti, sono disponibili a discutere e a contribuire a trovare soluzioni sulla base di piani realistici e credibili, volti a garantire la ripresa delle attività scolastiche e la gestione dei trasporti in sicurezza.
I SEGRETARI GENERALI DI CGIL CISL UIL PIEMONTE
Pier Massimo Pozzi – Alessio Ferraris – Gianni Cortese