Tunnel ferroviario del Frejus ancora fermo: problemi per i collegamenti

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Tunnel ferroviario del Frejus ancora fermo: problemi per i collegamenti

Emergenza trasporti in Piemonte. Dal vertice Italia-Francia nessuna novità sulla riapertura della linea ferroviaria con la Francia

Neppure il bilaterale sui collegamenti frontalieri Italia-Francia, che si è svolto al Museo del Risorgimento di Torino, è riuscito a dipanare la matassa sulla riapertura dell’unico collegamento ferroviario tra Torino e Lione (il Frejus), interrotto per una frana sul versante francese a fine agosto.
“Non ci è stata comunicata alcuna data sulla riapertura del tunnel ferroviario – ha detto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, dopo la riunione del Comitato di cooperazione frontaliera Italia-Francia, con l’omologa francese, Catherine Colonna -, ma ci auguriamo che facciano il più in fretta possibile. Confidiamo che da parte francese ci possa essere una accelerazione nella riapertura proprio per permettere un incremento del numero dei mezzi che passano tra Francia e Italia”.
Al centro della prima riunione del Comitato di cooperazione frontaliera Italia-Francia, previsto dal Trattato del Quirinale, i collegamenti transalpini, le conseguenze delle limitazioni sulle arterie del Frejus e del Monte Bianco e le diverse strategie di Roma e Parigi sulla cooperazione al confine.
Per il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e per il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, che hanno partecipato, insieme ad altri amministratori locali al vertice torinese, la questione è però urgente. “La concomitanza dei lavori sul Bianco, la frana sul Frejus, i lavori del Tenda che riapriranno con la canna nuova nel 2024, hanno segnalato la fragilità del nostro sistema” ha sottolineato il governatore del Piemonte Cirio che ha chiesto con forza “il ripristino del tunnel ferroviario perché non è immaginabile che 36mila tir, che utilizzano quella tratta ferroviaria, debbano trasferirsi su strada, creando un danni economici e ambientali enormi”.
Anche il primo cittadino di Torino ha chiesto di accelerare sul ripristino del traforo ferroviario del Frejus. “La Città e la Città metropolitana di Torino – ha sottolineato Lo Russo – sono i territori più coinvolti dai rapporti transfrontalieri. Per questo, insieme alle categorie produttive, chiediamo il ripristino immediato della tratta ferroviaria la cui chiusura sta penalizzando il nostro export e i flussi turistici”.
Intanto nella prossima primavera dovrebbe essere inaugurata la seconda canna autostradale del Frejus, ma il problema del collegamento ferroviario con la Francia per passeggeri e merci resta, in attesa della tav forse pronta solo nel 2032.
A complicare il quadro c’è la contemporanea chiusura, dal 16 ottobre scorso, per lavori di manutenzione ordinaria fino al prossimo 18 dicembre (ma proseguirà tre mesi all’anno per 18 anni) del traforo del Monte Bianco. Auto private e tir da e per la Francia si sono riversate così sull’A32 Torino-Bardonecchia, facendo registrare nelle prime due settimane di chiusura del Bianco un aumento del traffico di oltre il 40%. I mezzi pesanti, secondo la Sitaf, concessionaria dell’A32, sono passati da 2500 al giorno, per entrambi i sensi di marcia, a 3800, mentre i passaggi delle auto private ammontano a circa 3.500.
Nel bilaterale di Torino ci sono stati comunque passi avanti come il varo di un “Osservatorio” che potrà riunirsi anche in maniera meno formale per valutare le soluzioni dei singoli problemi, guardando allo stato dell’arte delle infrastrutture.
“La promessa – ha detto la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, al termine del vertice – è di rivedersi tra sei mesi, in Francia, per tirare un primo bilancio”.
Per il segretario generale della Cisl Piemonte, Luca Caretti: “La situazione piemontese sul fronte dei collegamenti con la Francia è critica. Il tema delle infrastrutture va messo al centro dell’agenda politica perché si tratta della più importante opportunità per la nostra regione sia per la capacità di attrarre imprese sia per aumentarne la competitività”. (Da Conquistedellavoro.it del 3 novembre 2023)
Rocco Zagaria 

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