Un migliaio di lavoratori del comparto tessile di tutto il Piemonte hanno partecipato al presidio regionale allestito davanti alla Unione Industriale di Biella. La manifestazione, organizzata da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec, è stata indetta a difesa del contratto nazionale del tessile, la cui trattativa per il rinnovo è ancora bloccata.
Al presidio hanno preso parte lavoratori di tutta la regione, che hanno incrociato le braccia per otto ore, tranne i dipendenti tessili della provincia di Cuneo, che scioperano lunedì. Al termine del corteo una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dall’Associazione industriale biellese. Solo nel Vercellese, dove i lavoratori interessati sono circa tremila, l’adesione allo sciopero ha superato il 70-80%. “Un successo al di sopra di ogni aspettativa”: ha commentato il segretario generale della Femca Cisl, Giancarlo Lorenzi.
“A distanza di 6 mesi dalla scadenza del Ccnl – ha aggiunto Lorenzi – la contrattazione si è interrotta per l’indisponibilità delle controparti di rivedere l’impostazione del rinnovo contrattuale, privo di individuazione e erogazione di incrementi salariali e con richieste normative tutte incentrate a comprimere i diritti dei lavoratori”.
In Provincia di Vercelli, i lavoratori tessili lavorano tutti in aziende rappresentative del settore a livello nazionale: alla Loro Piana (gruppo Louis Vuitton), alla Zegna Baruffa, al Lanificio Colombo, Reggiani e Comero, alla tessitura di Crevacuore. La riduzione delle ferie degli impiegati, l’intervento sui 3 giorni di carenza per malattia da molti anni retribuiti al 50%, il pieno recepimento del Jobs Act, l’intervento sulla Legge 104, il disimpegno sul nuovo sistema classificatorio (inquadramento) dopo anni di lavoro condiviso e il superamento dello straordinario individuale volontario, evidenziano la volontà di negare i diritti come strumento a garanzia della competitività delle aziende. R.Z.