Il terzo e ultimo focus dell’Assemblea organizzativa della Cisl Piemonte dal titolo “Ascoltare il cambiamento, abitare il futuro” e moderato dal segretario regionale Cisl, Gianni Baratta, è stato dedicato ai temi dei giovani, degli immigrati e della casa. “Spesso – ha detto il segretario Cisl Piemonte Baratta – noi spieghiamo ai giovani cosa dovrebbero fare, invece di metterci in ascolto e capire cos’hanno da dirci”.
Ha preso poi la parola Marta Pasinato, responsabile coordinamento giovani Fim Torino. “Il tema dei giovani – ha detto la giovane militante cislina – deve essere affrontato con una progettualità concreta. Il gruppo dirigente nei prossimi anni avrà un forte ricambio generazionale: noi vogliamo guidare questo cambiamento. Tasso di de sindacalizzazione sta aumentando: bisogna invertire questa tendenza. La ricerca del tempo è diventata la vera priorità dei giovani. Guidare il cambiamento in un modo un po’ diverso rispetto a quello fatto finora. I campi scuola non possono più essere il nostro cavallo di battaglia: sono esperienze che iniziano e poi finiscono. Abbiamo bisogno di strutturare l’azione organizzativa in modo non marginale. I giovani ci sono e hanno bisogno del sindacato, ma troppo spesso non capiscono il valore di questa appartenenza”.
Degli immigrati e del loro ruolo nella nostro Paese ha parlato Paolo Pozzo, presidente Anolf Piemonte. “Tra il 2023 e il 2027 ci sarà bisogno di 3,8 milioni di lavoratori; 2,7 per sostituire chi andrà in pensione. IL 48% nel settore tecnico e industriale, il 34% nel terziario (laureati). Un milione di giovani oggi non sta frequentando le scuole che preparano a mestieri di cui c’è un gran bisogno. Senza contare il problema demografico. Perderemo 1% di popolazione attiva ogni anno. In un anno sono andati via 83mila giovani dall’Italia. Le aziende dichiarano di faticare a trovare il 40% del personale, percentuale che sale al 50% nei settori più specifici. La UE lavora con direttive e programmi per attirare le competenze necessarie dai paesi terzi. C’è bisogno di una migrazione legale e qualificata. Il nostro Governo nel contempo cosa fa? Solo slanci propagandistici. Che ruolo possiamo avere noi in tutto questo? Anolf e Iscos stanno lavorando con UE e con Italia. Tirocini e mentoring con lo scopo di creare impresa nei loro paesi, ma gli imprenditori che li hanno avuti stanno facendo tutto il possibile per trattenerli! Famiglie composte solo da stranieri rappresentano il 30% delle famiglie in povertà assoluta”.
Per il segretario generale del Sicet Piemonte, Gianni Baratta : “Troppo spesso ci dimentichiamo delle problematiche relative alla casa. C’è tanta povertà. Che poi crea lavoro nero. Ormai solo chi ha tanti soldi può mandare i figli all’Università. Gli stranieri servono per lavorare, servono per pagare i contributi, ma quando poi si parla del diritto all’abitare tutti si voltano dall’altra parte. Manca edilizia popolare: servirebbero 20-30 mila unità abitative in più. In questa manovra non c’è niente per chi vive in affitto. Tutti i sostegni che c’erano, ora non ci sono più. Il Sicet è molto fragile. 2,5 dipendenti in tutto il Piemonte, per il resto ci appoggiamo a collaboratori e volontari. Il servizio civile in passato ci ha dato una mano importante: perché non riproporlo?”.
Testo di Paolo Arnolfo e foto di Cristian Peirone