In Piemonte l’85% dei cantieri si fermerà entro due giorni. Già oggi il 70% ha cessato tutte le attività, mentre un ulteriore 15% si bloccherà entro mercoledì dopo aver messo in sicurezza gli spazi, gli sbancamenti, le frane, i tetti aperti, le buche e le strettoie stradali. Solo il 15% del totale continuerà a svolgere lavori di emergenza per manutenzioni urgenti a ospedali e strutture strategiche. I sindacalisti della Filca Cisl della regione hanno ricevuto tante chiamate e segnalazioni da operai e tecnici per cantieri non più a norma, viaggi in pulmini, poche mascherine e protezioni individuali e il forte timore di essere contagiati dal Covid-19.
“Non riuscivano a sanificare, a rispettare le norme e le distanze negli spazi ristretti, nei mezzi, nelle baracche, sui tetti sulle impalcature. Era un suicidio annunciato continuare lavori rischiosi senza strumenti di protezione”: dichiara Ottavio De Luca, reggente della Filca Cisl Piemonte. Entro mercoledì chiuderà anche il Terzo Valico dove in queste ore stanno mettendo in sicurezza le gallerie. Ferme anche tante fabbriche del Legno e del settore Lapideo. In tutte le province del Piemonte sono arrivate al sindacato degli edili da grandi gruppi, medie e piccole imprese quasi mille richieste di cassa integrazione. “Pratiche – spiega De Luca – che cerchiamo di evadere subito per via telematica per non far perdere tempo e salario ai lavoratori. L’Edilizia è in crisi da anni. Chiudiamo per salvare i nostri lavoratori che sono il bene più prezioso e per organizzarci bene con le imprese, le Casse edili, gli Enti bilaterali di Formazione e Sicurezza e ripartire con maggiore efficacia e efficienza per i lavori che ci saranno da fare”.