Stellantis. Tra gigafactory e rilancio resta un po’ di amaro

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Il report della Fim Cisl nazionale all’indomani dell’assegnazione della gigafactory a Termoli invece che al capoluogo subalpino

All’indomani della decisione di Stellantis di assegnare la gigafactory a Termoli, in Molise – scelta che ha lasciato Torino con l’amaro in bocca, soprattutto dopo la grande mobilitazione di sindacati, istituzioni e politica che si sono spesi fino alla fine per l’insediamento della nuova fabbrica di batterie sotto la Mole – la Fim Cisl ha presentato proprio nel capoluogo subalpino il suo report trimestrale sulle attività del gruppo in Italia.

“Torino – ha commentato subito dopo l’annuncio della Ad Carlos Tavares, il segretario generale della Fim Cisl Torino Canavese, Davide Provenzano – era ed è la candidata migliore per ospitare un tale investimento per via della sua storia industriale, per le competenze dei suoi dipendenti e per il sistema scolastico che gravita intorno alla città. Adesso servono risposte con missioni produttive nuove e chiare per tutti i siti torinesi a garanzia dei volumi e dell’occupazione. Il piano industriale va presentato nella sua interezza e non un pezzo alla volta. Noi come Fim Cisl territoriale continuiamo a chiedere un nuovo modello di vettura che possa garantire crescita e sviluppo per il Polo produttivo della città”.

Sul tema della gigafactory è intervenuto anche il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, ribadendo l’importanza della scelta italiana di Stellantis. “La Gigafactory in Italia – ha detto il numero uno dei metalmeccanici Cisl – è un passo importante nella direzione giusta. È un atto di responsabilità e di fiducia verso i lavoratori italiani di Stellantis che in tutti questi anni hanno contribuito, insieme al sindacato e in primis alla Fim-Cisl, a risanare e rilanciare Fiat Chrysler e collocarla nella fusione con Psa nel quarto grande gruppo automobilistico mondiale. È un importante segnale di investimento e di attenzione del Gruppo Stellantis nel nostro paese”.

Dal report Fim emerge che nel primo semestre 2021 Stellantis ha prodotto in Italia 407.846 vetture, in crescita del 59% rispetto al 2020, condizionato dal Covid, ma in calo del 20% sul 2019. In tutti gli stabilimenti si registra una ripresa della cassa integrazione tranne per i veicoli commerciali Sevel.

“Abbiamo chiesto un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico con i vertici di Stellantis Europe – ha spiegato il segretario nazionale Fim, Ferdinando Uliano. La scelta di fare in Italia la Gigafactory è positiva, ma servono garanzie di prospettiva e occupazionali per tutti gli stabilimenti. In particolare preoccupa la situazione del polo torinese, dove le produzioni della Maserati registreranno quest’anno, nella migliore delle ipotesi, un calo del 60% rispetto al 2017, ma anche degli stabilimenti di motori di Cento e Pratola Serra, che occupano insieme circa 2.700 dipendenti. La strada per la riconversione delle fabbriche meccaniche coinvolge anche gli stabilimenti di Verrone e le meccaniche di Mirafiori”. (Da Conquiste del Lavoro del 10 luglio 2021)

Rocco Zagaria

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