Nel primo incontro con i sindacati il ceo di Stellantis si è impegnato a coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori nella stesura del nuovo piano industriale. Fim Cisl: “L’ad ci ha assicurato che l’Italia resta centrale per gruppo”
La nuova bandiera con il logo di Stellantis sventola a Torino da qualche giorno nei luoghi simbolo dell’auto: Mirafiori e Grugliasco. Sono gli stessi che nel 2014 hanno visto cambiare lo storico marchio Fiat con quello di Fca, la creatura di Marchionne. Sembra una eternità, un’altra era. E, nonostante siano trascorsi 6 anni da quella prima metamorfosi, il viaggio sembra continuare ad alta velocità.
Ieri, e forse non a caso, proprio a Torino – che a torto o ragione viene ancora considerata la capitale dell’auto italiana – c’è stata la prima uscita di Carlos Tavares con i sindacati, da ceo del nuovo gruppo automobilistico nato dalla fusione tra Fca e Peugeot. L’amministratore delegato di Stellantis, ha tenuto in videoconferenza dal Lingotto il suo primo incontro ufficiale con i metalmeccanici italiani.
“Tavares – hanno spiegato subito dopo l’incontro con l’ad del nuovo gruppo automobilistico, il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia e il segretario nazionale Ferdinando Uliano – ci ha assicurato che l’Italia è centrale per Stellantis. E si è impegnato a coinvolgerci nella stesura del piano industriale che sarà predisposto nei prossimi mesi. Ha detto di essere soddisfatto dello spirito costruttivo riscontrato e ha sottolineato il valore delle professionalità dei lavoratori. Importante l’impegno a rilanciare i brand italiani, a partire da Alfa e Maserati”.
L’apertura di Tavares nei confronti dei sindacati era arrivata già alla vigilia della riunione ufficiale. Durante il suo primo incontro con la stampa internazionale, il manager portoghese ha voluto lanciare messaggi distensivi e soprattutto rassicuranti sul futuro degli stabilimenti italiani.
“Stellantis – ha detto Tavares in quella occasione e nella lettera inviata ai dipendenti italiani del gruppo – porterà efficienza grazie alle sinergie che renderanno più sostenibili i business plan per alcuni modelli su cui c’erano incertezze. I modelli che non erano redditizi, ora lo saranno. Il nostro impegno, al momento della fusione è stato quello di non chiudere nessuno stabilimento produttivo. E voglio ribadirlo”. E sui timori legati a Maserati (le cui produzioni sono scese, nel corso del 2020), ha risposto: “Vogliamo sostenere il rilancio del marchio, così come per Alfa Romeo”. Le reazioni dei sindacati torinesi non si sono fatte attendere.
“Prima di esprimere valutazioni più complete – ha osservato il segretario generale della Fim Cisl Torino-Canavese, Davide Provenzano – attendiamo di conoscere i dettagli del nuovo piano industriale. Il rilancio di Maserati per Torino significa una possibile svolta, è un marchio prestigioso che necessita di nuovi modelli e di una strategia commerciale globale ed efficace. Sulla conferma della salvaguardia degli stabilimenti saremo vigili e chiederemo ancora maggiori garanzie”.
Oltre al futuro dei due impianti di Mirafiori e Grugliasco, Provenzano guarda a quello della componentistica. “I fornitori dell’indotto – ha aggiunto il segretario dei metalmeccanici Cisl di Torino – vivono con preoccupazione questo passaggio e dovranno essere aiutati per vincere la sfida globale che pone Stellantis. Spesso le dimensioni sono penalizzanti, ma con la giusta regia si possono creare distretti più grandi e capaci di competere con i fornitori francesi”.
Nell’incontro con i sindacati metalmeccanici italiani, Tavares ha sottolineato l’importanza di iniziare il dialogo e il confronto con uno spirito costruttivo e collaborativo con il sindacato, funzionale a costruire un futuro di speranza, grazie all’intelligenza e la creatività dei lavoratori nel Gruppo. Segnali importanti che fanno ben sperare.
“Come Fim Cisl – hanno detto i segretari nazionali Benaglia e Uliano al termine del confronto – abbiamo sicuramente apprezzato la velocità e l’attenzione con la quale il nuovo ceo ha accolto la nostra richiesta, un segnale di attenzione importante verso il sindacato e i lavoratori. La Fim come ha sempre fatto è pronta a rappresentare i lavoratori dentro questo nuovo grande progetto industriale che dà prospettive nuove e inedite per comparto dell’automotive nel nostro Paese”. (Da Conquiste del Lavoro del 21 gennaio 2021)
Rocco Zagaria