RSA, i sindacati: “Gravissima la situazione nei servizi residenziali e domiciliari per anziani e disabili”

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servizi assitenziali RSA, i sindacati: “Gravissima la situazione nei servizi residenziali e domiciliari per anziani e disabili”

Un nuovo allarme sta arrivando dal settore socio sanitario: aumentano sempre più case di riposo investite dal contagio Covid-19. Come già più volte denunciato, in molte RSA cresce il numero dei decessi e dei contagi, con una evidente sottovalutazione dal momento che solitamente i tamponi non vengono effettuati.

Allo stato attuale nei presidi residenziali gli utenti non autosufficienti, con patologie multiple gravi, sono più di 25mila con una percentuale di età oltre gli 85 anni pari al 55%.

Sono persone fragili ad altissimo rischio.

Nelle RSA piemontesi, da quando si è verificata l’emergenza, i dispositivi di protezione individuali sono carenti o assenti come dimostrato dal crescente numero di casi positivi COVID tra il personale che opera nelle strutture. A tutto questo si aggiunge la sensibile riduzione degli addetti al settore, anche per le assunzioni di infermieri e Oss negli ospedali.

La situazione si complica con la previsione del trasferimento in RSA di pazienti non gravi affetti da Covid-19. In Piemonte in generale le RSA non sono dotate di personale specializzato e adeguatamente protetto per seguire i pazienti infetti, né ci sono padiglioni o reparti separati.

Temiamo nelle RSA l’uso promiscuo di locali e personale: una decisione grave e inopportuna, vista l’età molto avanzata degli ospiti.

Al più presto occorre adottare un protocollo unico sanitario per tutto il Piemonte, in linea con quelli dell’istituto Superiore di Sanità, anche nelle strutture residenziali per anziani. I maggiori costi di protezione del personale addetto e dell’assistenza agli ospiti non trasferiti in ospedale, vanno affrontati dalla Sanità, anche utilizzando i provvedimenti governativi in materia.

Il Piemonte è la regione più anziana d’Italia, dopo la Liguria, e i pazienti in RSA sono i più fragili tra i fragili; se non vogliamo trasformarli in “figli di un Dio minore” è necessario intervenire con risolutezza e con una strategia efficace.

CGIL Piemonte CISL Piemonte UIL Piemonte D. Botta L. Caretti F. Lo Grasso

SPI CGIL Piemonte FNP CISL Piemonte UILP Piemonte G. Rogolino F. Guidotti L. Cestari

In allegato il documento dei sindacati inviato alla Regione Piemonte in cui vengono segnalate le criticità nelle strutture residenziali socio sanitarie/servizi domiciliari 

 

  

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