Alla luce dell’evolversi della grave situazione emergenziale causata dall’epidemia Covid19, le Scriventi ritengono necessario assumere una ferma posizione rispetto a quanto sta accadendo all’interno delle Aziende Sanitarie regionali.
A tal fine denunciano:
- la prioritaria e immediata necessità di approvvigionamento, a tutti i Presidi Ospedalieri e Territoriali, dei Dispositivi di Protezione Individuale che in moltissimi casi risulta essere insufficiente e non garantisce, di fatto, la sicurezza di tutto il personale che, a qualunque titolo, presta servizio in contesti sanitari in cui può verificarsi una esposizione a rischio biologico diretta o indiretta, attraverso il contatto con pazienti o materiali Per questi soggetti, non devono essere posti limiti all’utilizzo dei DPI. Ricordiamo infatti, che l’attuazione di misure di prevenzione/protezione della salute degli operatori, è una strategia vantaggiosa sia per la comunità che per il singolo lavoratore.
- la parziale e in alcuni casi assente comunicazione al personale direttamente coinvolto delle misure precauzionali e/o operative aziendali assunte, altresì per quanto riguarda gli accertamenti clinici per il personale con esito del tampone negativo, ma sintomatico;
- l’estrema confusione nella gestione organizzativa a livello locale delle misure preventive, sia per quanto riguarda gli accessi dell’utenza, che per quanto attiene la previsione di chiusure/aperture dei servizi con conseguente possibile riorganizzazione del personale;
- il rischio di interpretazioni non univoche nella gestione delle assenze del personale per effetto della chiusura dei servizi o posto in quarantena (DL 2/03/2020, 19, comma 3) che deve, invece, trovare uniformità con il loro riconoscimento quale orario di lavoro a tutti gli effetti;
– la mancata attivazione di alcune Aziende delle procedure necessarie per consentire, a tutto il personale che svolge attività lavorative remotizzabili, di poter effettuare la prestazione dal proprio domicilio in modalità agile (smart working) attraverso criteri concordati con le Organizzazioni Sindacali;
Riteniamo, quindi, che l’amministrazione regionale, onde mettere in piena sicurezza le lavoratrici e i lavoratori del SSR e il personale in appalto, anche superando le recenti disposizioni governative, debba in concreto:
– impegnarsi risolutivamente e tempestivamente ad affrontare le sopracitate questioni urgenti;
- indicare a tutte le Aziende che il personale, ivi compreso quello in appalto, venuto direttamente a contatto con pazienti e/o utenti positivi al Covid-19, sia sottoposto all’esame del tampone faringeo, per la sicurezza individuale e quella dei familiari;
- indicare a tutte le Aziende che il personale entrato in contatto con pazienti colpiti da Covid-19, risultante negativo al test poiché all’interno del lasso di tempo che intercorre tra l’esposizione al virus e la comparsa dei primi effetti, ma sintomatico (febbre, tosse, dispnea, diarrea) debba essere posto in quarantena preventiva e non obbligato a prestare servizio;
- indicare a tutte le Aziende che il personale sintomatico ed in attività presso Strutture con almeno un caso di Covid-19, debba essere sottoposto all’esame del tampone faringeo;
- indicare a tutte le Aziende di non derogare all’applicazione dei limiti previsti per l’orario giornaliero individuale di lavoro del personale sanitario, gravato già oggi da carichi lavorativi straordinari e senza sosta;
– indicare a tutte le Aziende la necessità di costituire una task force aziendale che abbia il compito di interfacciarsi con l’unità di crisi regionale, per la gestione univoca delle misure di prevenzione e protezione dove prevedere, tra i componenti, gli RR.LL.S.;
- indicare a tutte le Aziende l’obbligo di informazione preventiva alle RSU, rispetto il numero di assunzioni straordinarie che verranno effettuate, per il comparto e per la dirigenza medica;
- indicare a tutte le Aziende di riconoscere in via straordinaria al personale, per il periodo contingente all’emergenza, l’indennità di malattia
- provvedere a garantire ogni utile forma di sostegno per la gestione famigliare (figli, parenti con handicap e famigliari anziani) del personale, anche alla luce anche delle disposizioni di chiusura delle attività didattiche e di sostegno;
– provvedere ad indicare a tutte le Associazioni di categoria della sanità privata che le riferite Strutture con casi accertati di contagio e conseguente temporanea riduzione delle attività, l’attivazione, mediante opportuno accordo sindacale, del Fondo Salariale Integrativo F.I.S.
Certi che al termine di questa emergenziale e drammatica situazione, che acclara una volta di più quanto il nostro Sistema Sanitario Regionale Pubblico sia imprescindibile per garantire la protezione e la salute delle Persone, l’amministrazione regionale garantirà il dovuto riconoscimento valoriale, attraverso il rafforzamento dei finanziamenti e l’adeguato potenziamento degli organici.
Torino, 13 marzo 2020
FP CGIL PIEMONTE Massimo ESPOSTO
CISL FP PIEMONTE Alessandro BERTAINA
UIL FPL PIEMONTE Roberto SCASSA
FP CGIL MEDICI PIEMONTE UIL FPL MEDICI PIEMONTE
Paolo NUCCIO Emiliano MAZZOLI