Siglato il contratto dei metalmeccanici. Ha firmato anche la Fiom

Industria
Siglato il contratto dei metalmeccanici. Ha firmato anche la Fiom

Dopo una vertenza durissima, durata 13 mesi, 20 ore di sciopero, manifestazioni, presidi e centinaia di assemblee nelle fabbriche è stato siglato il contratto nazionale dei metalmeccanici per il periodo 2016-2019. E’ il primo accordo unitario dopo due rinnovi separati, senza le tute blu della Cgil. Stavolta hanno infatti firmato Federmeccannica, Assistal e le tre sigle sindacali Fiom, Fim e Uilm. A regime si stima un aumento mensile medio di circa 92 euro, calcolando tutte le diverse voci, dal recupero previsto per l’inflazione al welfare. L’intesa interessa oltre 1,6 milioni i lavoratori. E’ stato definito il contratto più difficile della storia, tra crisi economica, licenziamenti e deflazione, in un contesto produttivo con 300mila posti di lavoro persi, ma i metalmeccanici hanno saputo scrivere una nuova pagina nelle relazioni industriali del Paese.

A regime, quindi, si stimano incrementi mensili medi busta paga di 51,7 euro per la prevista inflazione (con un tasso stimato al 2,7%), di 7,69 euro per la previdenza integrativa, di 12 euro per l’assistenza sanità, estesa ai familiari. A cui si aggiungono 13,6 euro di salario non tassato (che includono 450 euro annui di ‘ticket’ più l’una tantum di 80 euro da erogare a marzo prossimo). Completano il quadro 7,69 euro di formazione per un totale di 92,68 euro mensili.

“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto – dichiara il segretario generale Fim, Marco Bentivogli – che ha una valenza storica e innovativa veramente straordinaria. Ringrazio tutte le delegate e i delegati, le lavoratrici e i lavoratori che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno e la loro fiducia durante questi mesi così difficili. I metalmeccanici italiani hanno saputo scrivere una pagina importante della nuova storia di un settore così strategico per l’economia del nostro Paese quale è quello metalmeccanico, e siamo convinti che la portata di queste trasformazioni andrà anche oltre. Lo abbiamo saputo fare insieme, superando divisioni e pregiudizi che ci hanno tenuto lontani in tutti questi anni. Quando ci sono le idee, il coraggio e la capacità di fare le cose insieme i risultati si vedono e i metalmeccanici tornano ad essere protagonisti delle relazioni industriali italiane. Dai metalmeccanici un buon esempio per la storia presente e futura del nostro Paese. Non solo ricostruiamo l’unità ma lo facciamo guardando avanti, al futuro!”.

Per la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan la firma del contratto dei metalmeccanici: “E’ davvero una bella notizia per i lavoratori, per il movimento sindacale e per il clima generale del paese la firma del nuovo contratto dei metalmeccanici. Dopo una lunga e dura trattativa e tante giornate di mobilitazione, e’ stato siglato un accordo unitario che premia gli sforzi della Fim e degli altri sindacati di categoria di garantire i giusti aumenti salariali a piu’ di un milione di lavoratori con il pieno recupero dell’inflazione ed il riconoscimento degli scatti di anzianita’ ma anche con importanti innovazioni sul piano delle relazioni industriali, del welfare contrattuale e della partecipazione dei lavoratori agli obiettivi di produttivita’ e di qualita’ delle aziende. La Cisl e’ stata sempre accanto alla categoria della Fim in questa lunga vertenza conclusasi positivamente con un accordo davvero innovativo e moderno. Viene assicurata certezza contrattuale e stabilita’ nei prossimi anni alle relazioni industriali in un settore importante per lo sviluppo economico del paese come quello metalmeccanico alle prese con le grandi trasformazioni digitali e le esigenze di maggiore competitivita’ di tutto il sistema produttivo italiano. Lavoro e impresa devono camminare insieme e in sinergia per trovare le soluzioni piu’ adeguate alla crescita complessiva del paese. Questa e’ la strada per cui si e’ sempre battuta la Cisl in questi anni. Speriamo che la prossima settimana si possa trovare anche una positiva convergenza per il rinnovo, dopo sette anni di blocco, anche del contratto dei dipendenti pubblici dove il Governo ed i sindacati sono chiamati ad una assunzione di responsabilita’ chiara alla pari di come hanno saputo fare in queste ore con grande equilibrio ed unita’ i sindacati dei metalmeccanici e Federmeccanica”.

Proprio il contesto, profondamente mutato non solo dalla crisi ma anche dalla quarta rivoluzione industriale – Industry 4.0, richiedeva un cambiamento che era prima di tutto culturale e trasformativo delle future relazioni industriali. Quello che è stato sottoscritto oggi è un contratto fortemente impegnativo e innovativo, centrato su elementi nuovi o rinnovati che muteranno profondamente ruolo, partecipazione, competenze e riconoscimento della professionalità dei lavoratori nelle aziende. Il diritto soggettivo più importante per tutti i metalmeccanici, dopo quello su salute e sicurezza, diventa quello della formazione a partire – ad esempio – da una campagna di recupero del gap di competenze digitali, assieme ad un rinnovato ed aggiornato diritto allo studio. Viene inoltre, finalmente, riconosciuto anche nel nostro Paese, come in gran parte d’Europa, il valore della partecipazione dei lavoratori e del sindacato nelle scelte strategiche aziendali, istituendo il Comitato consultivo di partecipazione in tutte le grandi aziende, e diffondendo la contrattazione di secondo livello per aumentare la produttività e valorizzare il contributo dei lavoratori. Un intervento importante anche su salute e sicurezza, dando un ruolo più forte agli RLS. Il welfare integrativo assume un peso, anche economico, molto importante e si affianca al salario, sul quale abbiamo convinto Federmeccanica a superare il decalage percentuale proposto e a riconoscere la rivalutazione sulla base dell’Ipca.

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