«Dopo l’onda emotiva della strage di Brandizzo, la Regione Piemonte ha promesso di varare un piano sicurezza sul lavoro da 12 milioni di euro. Ora ci aspettiamo che il piano venga messo a terra. Non possiamo attendere la prossima strage sul lavoro». Luca Caretti è segretario della Cisl piemontese da giugno scorso e ha messo tra i primi punti della sua agenda sindacale l’impegno per rendere sicuri i luoghi di lavoro.
Luca Caretti, basterà il piano sicurezza della Regione?
«Si tratta di un primo passo. Servono risorse per potenziare gli Spresal, il Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, che oggi contano appena 150 tecnici e 30 medici in tutto il Piemonte. Sono convinto che la Giunta Cirio manterrà la promessa».
È stato calendarizzato un incontro?
«Non ancora. Ma so che è in corso di formalizzazione l’impegno finanziario al Crc Piemonte. Dobbiamo però fare in fretta. Gli incidenti mortali sul lavoro non sono più tollerabili. E non possiamo attendere la prossima strage per fare qualcosa».
Più di sei morti al mese in Piemonte e 39 mila infortuni l’anno. Numeri impressionanti, ma il trend è in discesa.
«Il trend per essere accettabile deve segnare il numero zero. Ecco perché gli investimenti in sicurezza non sono mai abbastanza».
Più soldi per i controlli o per la prevenzione?
«In genere sono contrario ai dogmi. In questo caso anche di più. Controllo e prevenzione vanno a braccetto nella fabbriche e nei cantieri. E quindi bisogna investire in entrambi gli aspetti senza alcun indugio. Mi auguro che nei prossimi giorni si possa finalmente partire con il potenziamento degli Spresal, sia per l’assuzione di personale che la sua formazione e l’Ict. Poi naturalmente servirà il supporto dell’Inail che va potenziato a livello nazionale».
(di Christian Benna dal Corriere della Sera – Torino del 4 gennaio 2024)
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