Il leader Cisl ribadisce da Torino, dove è intervenuto a un convegno sull’Europa, la centralità della fabbrica torinese per il settore dell’auto e la necessità di accompagnare la sfida della transizione con incentivi e risorse strutturali
“Aspettiamo, a seguito degli incontri che abbiamo fatto col governo, il piano industriale che Stellantis deve presentare, per capire quali sono gli investimenti, le risorse, quanti nuovi modelli arrivano in Italia, come alziamo la produzione, come salvaguardiamo l’occupazione diretta e dell’indotto. È ovvio, Mirafiori non si può fermare, qui siamo nel cuore del settore automotive e il sistema delle imprese deve contribuire a creare le condizioni della ripartenza”. A dirlo è stato il segretario generale Cisl, Luigi Sbarra, a margine dell’incontro promosso a Torino da Cisl Piemonte in collaborazione con Fnp Cisl Piemonte, “La Cisl nell’Europa di domani”.
Rispetto al tema incentivi per l’elettrico, sollevato dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, sempre da Torino il giorno prima, il leader Sbarra ha evidenziato che “siamo dentro la transizione e questa va governata attraverso un impegno forte e responsabile di Stellantis che deve indicare chiaramente qual è la sua mission produttiva per l’Italia. Dalle anticipazioni mi pare che ci sia una rassicurazione che non si intende disinvestire, ma investire ancora di più, quindi volgiamo capire quali sono i contenuti e le scelte del piano industriale e pensiamo che il governo deve accompagnare la sfida della transizione con incentivi e risorse che non possono diventare una semplice parentesi ma devono essere strutturali”.
Tema quello dell’auto e delle transizioni che il segretario generale Cisl ha ripreso anche nelle conclusioni del convegno sull’Europa, promosso da Cisl Piemonte, in collaborazione con Fnp Cisl regionale, a un mese esatto dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Al dibattito, introdotto e moderato dal segretario generale della Cisl Piemonte, Luca Caretti, hanno partecipato il segretario ETUC (European Trade Union Confederation – la Confederazione dei sindacati europei), Giulio Romani, i segretari regionale e nazionale Fnp Cisl, Alessio Ferraris ed Emilio Didonè, il vicepresidente di ApicEuropa, Franco Chittolina e il giornalista, analista di Limes e docente universitario di Geopolitica Vaticana, Piero Schiavazzi.
“La dinamica del Piemonte – ha detto il segretario generale della Cisl Piemonte, Luca Caretti – è molto intrecciata con quella dell’Europa, a partire dalla transizione verso l’elettrico nel settore auto. Accompagnare queste transizioni è fondamentale per renderle sostenibili. A Torino si parla sempre di più di cassa integrazione invece che di produzione di auto, quindi di persone che rischiamo di perdere il posto di lavoro, per cui il tema delle transizioni e della loro sostenibilità, anche attraverso un debito comune che arriva da parte dell’Europa, è fondamentale se si vogliono rendere queste transizioni sostenibili. Per questo le due questioni, tema auto e tema dell’Europa sono profondamente legate”. E “rimettere al centro l’Europa”, ha spiegato, è anche uno dei temi che la Cisl porterà all’incontro del 22 maggio che ha promosso con i candidati alla presidenza della Regione Piemonte alle elezioni dell’8 e 9 giugno. “Un Paese che ha tremila miliardi di debito pubblico – ha concluso Caretti – ha necessità e urgenza di rimanere collegato all’Europa se vuole affrontare i temi in modo serio. Per questo, l’altro tema che porremo all’attenzione degli aspiranti presidenti regionali è quello dello sviluppo e della costruzione delle infrastrutture e reti di collegamento”. (da Conquiste del Lavoro del 9 maggio 2024)
Rocco Zagaria