Stanziati dal governo 16,4 milioni di euro aggiuntivi per azioni di sostegno al Reddito di inclusione in Piemonte
“E’ certamente una buona notizia lo stanziamento di risorse aggiuntive pari a 16,4 milioni di euro per azioni di sostegno al Reddito di inclusione in Piemonte. La nostra regione, più di altre, ha risentito in questi anni della crisi economica e si è trovata ad affrontare nuove forme di povertà e disagio sociale crescente. Questo ci impegna a porre l’attenzione sugli stanziamenti futuri nel confronto con il nuovo governo. Faremo il punto, dopo la pausa estiva, con l’assessorato alle Politiche Sociali sull’utilizzo di queste risorse, sul monitoraggio del fenomeno povertà, sui risultati raggiunti e sugli obiettivi futuri. E’ importante capire come procedere e su quali leve agire per arginare il fenomeno e favorire un vero processo di inclusione. Certo, il lavoro fatto è importante, le risorse aggiuntive aiutano, ma ora occorre mettere a punto soprattutto gli aspetti inerenti la reale possibilità di reinserimento lavorativo che è a tutt’oggi la parte più in difficoltà”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris, commentando l’ulteriore stanziamento di 16,4 milioni di euro per le misure di sostegno al Reddito di inclusione in regione da parte del governo.
“Siamo soddisfatti di questo risultato, ottenuto a seguito di mesi di contrattazione con il Governo Gentiloni – ha commentato l’assessore regionale alla Politiche sociali, Augusto Ferrari – Il reddito di inclusione ormai è andato a regime. Rinnoviamo la richiesta al ministro Di Maio di convocare al più presto le Regioni per discutere su come combattere davvero la povertà e favorire l’inclusione mediante un forte potenziamento di questa misura, che sta andando nella giusta direzione. Ad oggi, su questo tema, siamo di fronte alla totale incertezza e alla mancanza di una chiaro indirizzo da parte del Governo”.
Le risorse potranno essere utilizzate per potenziare i servizi sociali tramite nuove assunzioni di assistenti sociali, aumentare il numero dei punti d’accesso per fare richiesta della misura, rafforzare gli interventi di conciliazione e le politiche attive del lavoro, dare orientamento, consulenza e informazione per l’accesso al mercato del lavoro per i beneficiari del reddito, organizzare corsi di formazione.
Reddito di inclusione in Piemonte
Il secondo monitoraggio delle richieste del Reddito di inclusione evidenzia che in Piemonte le domande presentate sono 20.707, con un incremento del 64,8% nel periodo compreso tra il 31 gennaio e il 31 marzo.
Le categorie maggiormente interessate al Reddito di inclusione (Rei) sono le famiglie con almeno un minore a carico (55%) e le famiglie con un lavoratore over 55 disoccupato (35%): 5.775 le domande respinte, a fronte di 6.304 accolte e di 6843 ancora in fase di valutazione.
Stabile anche il trend che vede la suddivisione tra cittadini italiani, appartenenti a Paesi dell’Unione europea ed extra europei: 47% sono cittadini italiani, 38% cittadini extra UE, 15% cittadini UE.
Il Reddito di inclusione implica l’avvio di misure attive personalizzate sulle esigenze delle famiglie richiedenti (corsi di formazione, stage lavorativi, sostegno ai minori) mediante le quali i cittadini e le cittadine vengono coinvolti dai servizi. E’ condizione necessaria per ricevere il Rei la piena adesione e partecipazione al programma di inclusione.
Dal 1° giugno 2018 è possibile, anche a chi è solo, coniugato e senza figli o a chi ha figli maggiorenni, presentare la domanda per ottenere la carta REI e l’importo spettante del reddito di inclusione, in base ai soli requisiti economici ISEE e ISRE del patrimonio. Le risorse saranno erogate dal 1° luglio, data dalla quale il Rei diventa una misura universale contro la povertà.
La domanda per l’accesso al reddito di inclusione può essere rivolta al proprio comune di residenza o ai centri autorizzati. I punti di accesso in Piemonte sono 666. r.z
Monitoraggio Rei al 31 marzo 2018