Piemonte: avviato il tavolo permanente sul caporalato e ordinanza per lo stop nelle ore di lavoro più calde

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Piemonte: avviato il tavolo permanente sul caporalato e ordinanza per lo stop nelle ore di lavoro più calde

La decisione nell’incontro al Grattacielo Piemonte tra Regione, Prefetture, Associazioni datoriali, Sindacati confederali e di categoria. Presto anche un’ordinanza regionale per lo stop nelle ore di lavoro più calde

L’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, è stato di parola. Intervenendo alla manifestazione “La terra deve dare buoni frutti per tutti”, organizzata in piazza Duomo ad Alba dai sindacati Cgil, Cisl e Uil il 16 luglio scorso aveva promesso l’attivazione di un Tavolo regionale sul caporalato. E così è stato. Al primo incontro, che si è tenuto martedì pomeriggio al Grattacielo Piemonte, hanno partecipato Regione, Prefetture, Associazioni datoriali, Sindacati confederali e di categoria. Per la Giunta regionale erano presenti il presidente, Alberto Cirio, la vicepresidente e assessore al Lavoro, Elena Chiorino, l’assessore all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, e l’assessore alla Sicurezza e Immigrazione, Enrico Bussalino. “Il tavolo sul caporalato – ha detto al termine del vertice il presidente Cirio – diventa permanente. Le singole prefetture del Piemonte, coordinate da quella di Torino, convocheranno a breve incontri a livello provinciale con i soggetti interessati, per predisporre l’adattabilità del cosiddetto ‘modello Cuneo’ ai territori”.
Fin dal 2020 la Regione Piemonte ha varato il cosiddetto “Protocollo Saluzzo”, un progetto pilota che ha messo insieme e coordina Prefettura di Cuneo, Comune di Saluzzo e altri Comuni del distretto frutticolo nel fornire servizi di sostegno ai lavoratori stagionali (lettura contratti, mediazione interculturale, orientamento ai servizi del territorio) e un sistema pubblico di abitazioni temporanee per far fronte al bisogno alloggiativo dei braccianti che non trovano sistemazione presso le imprese stesse. Nei 10 Comuni aderenti sono state create “case” con oltre 250 posti per lavoratori con regolare contratto impiegati nel distretto della frutta del Saluzzese. “Si è definito un percorso – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura, Paolo Bongioanni – per applicare il protocollo Saluzzo, un modello virtuoso che ha funzionato, prima all’area dell’Albese e quindi al resto del Piemonte. È un’operazione che verrà coordinata dalle Prefetture, ma la Regione sarà assolutamente presente”.
Per il segretario generale della Cisl Piemonte, Luca Caretti, che ha partecipato all’incontro: “Il tavolo regionale sul caporalato, avviato in Regione, è un primo e importante passo contro lo sfruttamento e condizioni disumane di lavoro presenti anche nella nostra regione, anche se il cammino verso la legalità e l’eliminazione del fenomeno è ancora lungo. Servono azioni di contrasto e di accoglienza congiunte e condivise tra tutti i soggetti. Per questo la Cisl ha lanciato alcune importanti proposte, tra cui la costituzione di Osservatori territoriali, che oltre a fare rete per l’accoglienza, come nel ‘modello Saluzzo’, abbiano il compito di raccogliere segnalazioni sul ‘modello Torino’ per la salute e sicurezza nei posti di lavoro. Come forma di contrasto auspichiamo anche una certificazione regionale per la sostenibilità lavorativa, coinvolgendo le aziende e imprese agricole della regione”.

Nell’incontro si è parlato anche del problema ‘caldo’ che si registra in questo periodo, a causa delle alte temperature, soprattutto in settori come l’agricoltura, i vivai e i cantieri edili. “Sulla possibile sospensione dei lavori agricoli e di cantiere nelle ore più calde della giornata – ha aggiunto il presidente Cirio – ho dato mandato agli uffici regionali di predisporre con urgenza un’ordinanza valida quantomeno fino al 31 agosto”. Anche il segretario Cisl Caretti ha parlato di “emergenza assoluta a cui dare risposte tempestive e idonee, coinvolgendo soprattutto le parti interessate, imprese e sindacati di categoria, in grado di agire immediatamente nel contesto lavorativo per sospendere l’attività in caso di necessità. Bene, quindi, l’ordinanza regionale proposta dal presidente Cirio che dovrebbe dare risposta a tutti quei lavoratori esposti direttamente al sole e con attività fisica intensa”.(Da Conquistedellavoro.it del 31 luglio 2024)

Rocco Zagaria

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