Patto sociale antidoto a rischio populismo

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Patto sociale antidoto a rischio populismo

“Il successo per certi versi inaspettato di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane è la conferma dell’avanzata di un inedito modello politico e culturale nelle democrazie occidentali”. E’ quanto sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Amnamaria Furlan in un intervento sulle pagine del Sole 24 ore. “Il voto americano è stato l’espressione di una protesta forte e viscerale contro ciò che è percepito come elite- scrive la Furlan. “Il magnate americano ha saputo intercettare gran parte del disagio e quel senso di sfiducia nei confronti della globalizzazione presente in tutte le classi sociali, facendo leva su una forte identità nazionale, sulle promesse di rilancio economico e soprattutto, con l’ideologia della paura. E’ chiaro che vanno sempre rispettate le scelte libere e democratiche della maggioranza dei cittadini.

Ma quanto accaduto in America è indubbiamente un campanello d’allarme serio anche nei confronti di un’Europa oggi sempre più divisa, frammentata e senza una identità politica comune. Il vento populista è globale e può portare altri governi populisti, come dimostrano le chiusure nazionalistiche e la stessa voglia di isolamento che abbiamo riscontrato nelle recenti consultazioni in Austria, in Francia, in Svizzera, in Ungheria, fino all’epilogo della Brexit in Inghilterra. L’Europa oggi appare invece senza una leadersphip autorevole, indebolita sul piano economico e sociale, ferma nel suo rigorismo monetario, lontana dai problemi reali della gente, senza un progetto politico capace di rilanciare il sogno degli Stati Uniti d’Europa. Se le istituzioni europee vengono avvertite così distanti dai problemi concreti dei cittadini, questa Europa è destinata a morire. Ci saranno presto altre Brexit ed altri Trump pronti a cavalcare il malcontento, le diseguaglianze sociali e quel senso di insicurezza che serpeggia oggi in tanti paesi europei. Ecco perché il grande tema su cui tutti dovremmo interrogarci è come recuperare questo senso di disagio e di inquietudine diffusa, come intercettare i bisogni reali dei cittadini, conciliando la cultura della stabilità e della responsabilità tipica del mondo germanico e la cultura della solidarietà tipica del mondo latino. Questa è la grande sfida che oggi tutti abbiamo davanti- sottolinea la Furlan- O troviamo in Europa l’accordo per cambiare la politica economica o non ce ne sarà per nessuno” – aggiunge la leader della Cisl. “L’Europa deve cambiare marcia, ritrovando nella crescita economica, nelle politiche nazionali di welfare e di sviluppo, la chiave per una risposta forte e convinta a questa ondata di nazionalismi e populismi. Per questo noi sosteniamo gli sforzi che sta producendo il Governo italiano per ricercare il consenso adeguato a ridiscutere lo statuto economico europeo e rottamare il fiscal compact. Ma questa strategia potrà essere rafforzata se l’Italia rilancerà con coerenza il modello “concertativo”, intensificando il dialogo ed il confronto con le parti sociali sulle grandi questioni
aperte. La democrazia vive anche di pluralismo, di partecipazione e di coinvolgimento dei corpi sociali. Senza un’ alleanza sociale forte qualsiasi governo nazionale e locale non riuscirà ad intercettare i reali bisogni delle persone. Questo è il vero antidoto ai populismi, se non si vuole che prevalgano gli interessi e gli egoismi dei più forti. Ecco perché solo un grande “patto sociale” può oggi farci recuperare il rapporto con la gente ed evitare il rischio degli opposti populismi, chiamando tutti i soggetti ad una assunzione di responsabilità di fronte ad obiettivi selezionati e condivisi. Lo abbiamo fatto con successo nelle scorse settimane con l’accordo sulla previdenza. Possiamo farlo con lo stesso metodo sui temi della riforma fiscale, del lavoro delle donne e dei giovani, dell’industria, dei contratti pubblici, dei problemi della scuola e del Mezzogiorno. Lo stesso presidente di Confindustria, Boccia ha piu’ volte condiviso questa giusta esigenza. Occorre discutere e produrre la sintesi tra i diversi interessi in campo”.

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