Balocco e Maina, storia di due marchi dell’industria dolciaria italiana. Come cambia il mercato dei “lievitati da ricorrenza” nel Belpaese
Il panettone, simbolo del Natale e delle feste di fine anno, continua a riscuotere successo tra i consumatori italiani. Lo rivela l’ultima ricerca commissionata a Nielsen IQ da Csm Ingredients, società di ricerca, innovazione e produzione di ingredienti alimentari, con grande attenzione alla sostenibilità nei processi di trasformazione dell’industria alimentare.
Lo studio dal titolo “L’evoluzione dei consumi del panettone in Italia”, pubblicato qualche settimana fa, fornisce una interessante fotografia del mercato italiano.
Per il Natale 2023 aumenterà soprattutto la produzione dei panettoni artigianali, con un aumento stimato tra il +3% e il +8%, e ci sarà una sostanziale tenuta di quella industriale. Il mercato del panettone ha registrato nel 2022 un valore economico di 291,1 milioni di euro (+15.7% rispetto all’anno precedente), di cui il 54% generato dal segmento artigianale (+18%) e il restante 46% dall’industriale (+13%), con una crescita a doppia cifra per entrambi i comparti.
Tra le zone del Nord Ovest italiano, a forte vocazione industriale nella produzione di dolci da ricorrenza, c’è quella di Fossano, cittadina di 24 mila abitanti, in provincia di Cuneo. Qui operano, da molti anni, due importanti realtà industriali dolciarie italiane: Balocco e Maina.
L’azienda Balocco – nata nel 1927, quando Francesco Antonio Balocco apre la sua prima pasticceria a Fossano, di fronte al Castello dei Principi di Acaja – offre oggi un’ampia gamma di prodotti della bakery dolciaria che comprende lievitati da ricorrenza, biscotti da prima colazione e pasticceria industriale. Lo stabilimento di Via Santa Lucia, dove ha sede il gruppo dal 1970, dopo diversi ampliamenti, ha raggiunto quest’anno, grazie a un investimento di 4 milioni di euro, i 75 mila metri quadrati di superficie tra area produttiva e logistica. Dopo la morte tragica e improvvisa di Alberto Balocco, capo del gruppo dolciario cuneese, avvenuta a fine agosto del 2022, e di quella del patriarca e presidente onorario, Aldo (a luglio dello stesso anno), la guida dell’azienda è passata nelle mani esperte di Alessandra Balocco, sorella di Alberto, che lavora nell’azienda di famiglia da trent’anni. Oltre a riservatezza e pragmatismo, la manager sta dimostrando coraggio e intraprendenza per affrontare le sfide di un settore in grande trasformazione. Qualche mese fa ha annunciato all’inserto economico del Corriere della Sera la costruzione di un nuovo impianto produttivo nel 2025 per sostenere i piani di innovazione di prodotto e di packaging di tutte le linee produttive del gruppo che occupa circa 500 persone. Nel 2022 Balocco ha realizzato un giro d’affari di 222 milioni di euro, con un patrimonio netto di 85 milioni di euro. Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso i mercati esteri. Il marchio è diventato sinonimo di qualità e del “Made in Italy” in oltre 67 Paesi. Nel 2022 le esportazioni hanno totalizzato 29 milioni di euro, il 13% delle vendite totali. Il 67% dei volumi è realizzato all’interno della UE, mentre il 33% nei paesi Extra UE.
Sempre a Fossano ha sede l’altro grande marchio dei prodotti da ricorrenza: il gruppo Maina, specializzato nella produzione di panettoni, pandori e colombe. La storia dell’azienda Maina è prima di tutto la storia di due famiglie: Di Gennaro, di origine pugliese, e Brandani, toscana, che nel 1969 rilevano insieme un biscottificio ospitato in un convento fossanese. Maina – che era il nome della prima pasticceria acquistata a Torino nel 1964 dalla famiglia De Gennaro – rinnova le strutture e i macchinari e compie una scelta coraggiosa: decide di puntare tutto sulla produzione di panettoni e colombe e di abbandonare la produzione dei numerosi prodotti continuativi realizzati fino a quel momento nel biscottificio (biscotti, pan di spagna, brioche, savoiardi).
Nel 1974 l’azienda trasferisce la sua produzione nel nuovo stabilimento di Tagliata di Fossano, in un’area complessiva di 95mila metri quadrati, con una superficie coperta che arriva oggi a 20 mila metri quadrati. Le scelte operate negli ultimi anni hanno contribuito a rendere l’azienda moderna, flessibile e dinamica, in grado di raggiungere quote di mercato significative. Oggi Maina, che occupa circa 270 lavoratori tra fissi e stagionali, sforna oltre 26 milioni di dolci, tra panettoni, pandoro, colombe e torte ed è presente, oltre che sul mercato italiano, in circa 50 paesi del mondo.
Il panettone, sempre secondo lo studio di Csm Ingredients, risulta un regalo ideale per la grande maggioranza degli intervistati: sono 10,6 milioni le famiglie che hanno ricevuto un panettone come dono natalizio di cui 45% industriale, 41% artigianale e 14% entrambi i canali. D’altronde, che Natale sarebbe senza panettone. (Da Via Po Economia – Inserto mensile di Conquiste del Lavoro del 20 dicembre 2023)
Rocco Zagaria