La manifestazione di Cgil Cisl Uil dopo la tragedia di Brandizzo. Proclamato lo sciopero generale di otto ore in tutta la provincia e nei settori degli edili e dei trasporti della regione
“Facciamo nostre le parole del Presidente Mattarella: ‘morire sul lavoro è un oltraggio ai valori della convivenza’. Siamo qui per esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alle famiglie di Kevin, 22 anni; Giuseppe, 43 anni; Michael, 34 anni; Giuseppe, 49 anni e Saverio Giuseppe, 53 anni, e gridare con forza ancora una volta ‘basta morti sul lavoro’. Non ci sono parole di fronte ad una tragedia assurda ed immane come quella che è accaduta a Brandizzo. Una strage che allunga una scia di morti inaccettabile, in un paese che ha posto le proprie fondamenta costituzionali sul lavoro”. Lo ha detto la segretaria generale della Cisl Piemonte Orientale, Elena Ugazio, aprendo gli interventi dei sindacati, davanti alla Prefettura di Vercelli, al termine del corteo silenzioso, partito intorno alle 10 da piazza Roma, dove si trova la stazione ferroviaria della città.
Alla manifestazione hanno preso parte, tra gli altri, il leader della Cgil, Maurizio Landini, il segretario confederale Cisl, Giorgio Graziani, e i segretari generali di Cgil Cisl Uil Piemonte, Giorgio Airaudo, Luca Caretti, Gianni Cortese.
Dopo avere attraversato le principali strade del centro cittadino, duemila persone sono arrivate sotto la sede della Prefettura dove hanno preso la parola Elena Ugazio, segretaria generale Cisl Piemonte Orientale, Davide Trombino, segretario generale della Feneal Uil e Giuseppe Fodero, delegato della Filt Cgil di Vercelli.
“Sono passati 16 anni dalle stragi dalla ThyssenKrupp di Torino e del Molino Cordero di Fossano e quasi 2 da quella di via Genova – ha sottolineato il segretario generale Cisl Piemonte, Luca Caretti – e continuiamo a piangere morti che potevano essere evitate. Siamo oggi in piazza, a Vercelli, per dire ancora una volta ‘basta morti sul lavoro’. Non si può e non si deve più morire di lavoro. Siamo stanchi di appelli e promesse, vogliamo impegni concreti dalla politica e dalle istituzioni per debellare questa piaga”.
Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil regionali hanno dichiarato lo sciopero generale di 8 ore in tutto il Piemonte. “Gli incidenti mortali – hanno fatto sapere in una nota unitaria – stanno diventando una consuetudine inaccettabile. In un mondo del lavoro sempre più meccanizzato e all’avanguardia queste stragi ci lasciano sgomenti. Il settore edile è quello che vede il maggior numero di vittime di tutto il mondo del lavoro”. Per il segretario regionale Filca Cisl, Massimiliano Campana “il lavoro è occasione di futuro e speranza, non di morte e incidenti come troppo spesso accade”. Anche i ferrovieri di Cgil Cisl Uil Trasporti hanno incrociato per 4 ore le braccia venerdì scorso a livello nazionale (con Filt-Cgil e Uiltrasporti che hanno replicato con altre 8 ore in occasione della manifestazione vercellese), decidendo di devolvere le trattenute economiche derivanti dallo sciopero a un fondo creato ad hoc per sostenere e offrire un contributo alle famiglie degli operai deceduti. Richiesta che Rfi ha accettato impegnandosi a versare una quota equivalente.
Nei primi sette mesi dell’anno sono 33 i morti sul lavoro in Piemonte su un totale di 599 il Italia, dato che colloca la regione al quarto posto dietro Lombardia, Veneto e Lazio.
“La salute e la sicurezza – ha detto il segretario confederale Cisl, Giorgio Graziani che ha preso parte alla manifestazione vercellese – devono diventare una priorità, non un costo ma un investimento per le imprese e per il Paese tutto. La tecnologia deve essere al servizio non del profitto ma dell’uomo. Se c’è un errore umano la tecnologia deve essere in grado di prevenirlo o fare in modo che non abbia conseguenze”.
Pieno sostegno allo sciopero di oggi nel vercellese, proclamato unitariamente da Cisl, Cgil e Uil, è stato espresso dal leader Cisl Luigi Sbarra. “La tragedia di Brandizzo, le cinque vite spezzate, le famiglie coinvolte, invocano che sia fatta piena chiarezza sull’accaduto, che sia assicurata giustizia, che si prendano contromisure per far sì che drammi del genere non si ripetano mai più. Ogni morte sul lavoro, ogni infortunio, è uno sfregio alla dignità del Paese. Non c’è più spazio per le parole: pretendiamo subito azioni concrete. Bisogna limitare le esternalizzazioni e le catene di sub-appalto, qualificando le imprese e assegnando loro un rating sociale, aumentare controlli e numero degli ispettori e incrementare le sanzioni e la prevenzione, con un forte investimento sulla formazione dei lavoratori e delle dirigenze”. (Da Conquistedellavoro.it del 4 settembre 2023)
Rocco Zagaria
LA SEGRETARIA GENERALE CISL PO ELENA UGAZIO APRE GLI INTERVENTI DEI SINDACATI SOTTO LA PREFETTURA DI VERCELLI
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