La protesta dei 176 navigator piemontesi in piazza Castello a Torino: “Troviamo lavoro ma siamo abbandonati”
Presidio questa mattina a Torino, organizzato dalle sigle sindacali Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uiltemp-Uil Piemonte nell’ambito della mobilitazione nazionale dei tutor selezionati due anni fa dall’Agenzia Nazionale politiche attive del lavoro, l’Anpal. Davanti alla Prefettura in piazza Castello si sono ritrovati i tutor che chiedono di “non essere abbandonati”, vista la forte incertezza sul loro ruolo. In Piemonte sono 176 i navigator in servizio di cui 90 in provincia di Torino e 50 nel capoluogo. “Noi non solo lavoriamo, ma troviamo lavoro agli altri”, dicono. “Siamo qui per sostenere una figura importante soprattutto in questo periodo storico – spiega Cristina Picchioldi, segretaria regionale di Felsa-Cisl – Serve la professionalità dei navigator per allinearci a livello europeo per quanto riguarda il mondo del lavoro”. “Nonostante l’emergenza sanitaria il 23-30% delle persone seguite hanno firmato un patto di lavoro – aggiunge Annamaria D’Angelo segretaria regionale di Uiltemp-Uil – segno che la figura funziona e sostiene le persone in difficoltà”. I navigator non si dichiarano preoccupati del nuovo governo: “Bisogna staccare la figura dal reddito di cittadinanza – evidenzia Lucia Santangelo segretaria regionale di Nidil-Cgil – e potenziare i centri di impiego, rafforzare i servizi pubblici al lavoro. Anpal non deve solo prorogare i contratti fino ad aprile 2022, ma questi lavoratori devono diventare un importante risorsa in un’ottica complessiva di riforma del lavoro”. Una delegazione è stata ricevuta dal prefetto Claudio Palomba. (ANSA).