Morti sul lavoro, scioperano gli edili di Torino e Alessandria

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Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil territoriali hanno proclamato un’astensione dal lavoro di quattro ore per chiedere più controlli e sicurezza e per dire basta alle morti sul lavoro.

Due morti e sei feriti nei cantieri edili di Torino e Alessandria, in una settimana, hanno spinto Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fellea-Cgil territoriali a proclamare nella giornata di ieri quattro ore di sciopero per dire basta ai morti sul lavoro. Presidi si sono svolti in entrambe le città per richiamare l’attenzione su un fenomeno in netto peggioramento. Dall’inizio dell’anno in Piemonte hanno perso la vita sul lavoro 13 persone. Le province più colpite sono proprio quelle di Torino e Alessandria, rispettivamente con 5 e 4 incidenti mortali, seguite dalla provincia di Cuneo, con tre decessi.
Secondo il Dors, Centro Regionale di documentazione per la promozione della Salute, che monitora in tempo reale gli infortuni sul lavoro in Piemonte, da gennaio a oggi hanno perso la vita nei posti di lavoro della regione sei agricoltori, tre operai, due muratori, un magazziniere e un taglialegna. Nel 2020 e nel 2019 i morti sono stati rispettivamente 39 e 51.
Nella provincia di Torino, nell’arco di pochi giorni, si sono verificati due gravi incidenti, di cui uno mortale. Il primo è avvenuto a Carmagnola, nel cantiere del polo logistico di Ldl, dove lavoratore di 39 anni è caduto da una gru, a 15 metri di altezza, riportando gravissime ferite; il secondo a Vinovo, dove ha perso la vita Pierluigi Saporiti di 56 anni, schiacciato dalle lamiere di un container che stava demolendo.
“L’edilizia – dicono le segreterie torinesi di Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil – è uno tra i comparti con la più alta percentuale di infortuni gravi e mortali. Riteniamo che esista un problema culturale rispetto la formazione sulla tutela della salute e sicurezza, tant’è che oggi diventare datori di lavoro non comporta nessun obbligo”. Proprio a Torino, una delegazione sindacale è stata ricevuta in Prefettura. “È necessario riaprire il tavolo prefettizio sulla sicurezza nei luoghi di lavoro – ha dichiarato Gerri Castelli, segretario generale Filca Cisl Torino – per rinnovare il Protocollo Salute, Sicurezza e Regolarità del 2010. Serve maggiore coordinamento tra committenza, coordinatori esterni della sicurezza e Rlst per prevenire gli infortuni nei luoghi di lavoro”. Anche il segretario generale Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco, ha espresso la vicinanza di tutta la Cisl territoriale alle federazioni dell’edilizia impegnate in una giusta mobilitazione. “Siamo al fianco dei lavoratori edili di Torino – ha detto Lo Bianco – che scioperano per riaffermare con forza e dignità il diritto di lavorare in sicurezza, per dire basta alle morti bianche nei cantieri e per maggiori investimenti nella formazione”.
Ad Alessandria, i lavoratori del comparto hanno promosso un presidio davanti al cantiere Amazon, dove nei giorni scorsi un operaio di 50 anni, Flamur Alsela, è morto e altri cinque sono rimasti feriti a causa del crollo di una trave. Hanno protestato per chiedere più sicurezza sul lavoro e maggiori controlli.
“Siamo vicini alla famiglia del lavoratore deceduto e ai suoi colleghi feriti nel cantiere di Amazon – hanno dichiarato il segretario generale della Cisl e il responsabile Filca Cisl Alessandria-Asti, Marco Ciani e Massimiliano Campana – e siamo costretti a constatare ancora una volta come la sicurezza sui luoghi di lavoro, soprattutto in edilizia, si confermi un elemento critico che continua a mietere vittime. La ripresa del lavoro nel settore edile, che dovrebbe creare occupazione e benessere, si sta invece trasformando in un dramma per molte famiglie. Per Piero Tarizzo della Filca Cisl Piemonte: “Bisogna intervenire e sanzionare chi non rispetta le regole, investire su formazione e diffusione della cultura della sicurezza”. (Da Conquiste del Lavoro del 4 maggio 2021)
Rocco Zagaria

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