“È positivo che l’esecutivo Conte 2 ci abbia convocati già prima del varo del ddl Bilancio. Il problema è che questa legge si chiama manovra 2020, ma poi il grosso degli interventi parte da luglio. Perdiamo metà anno con un Paese a crescita zero, con il blocco degli investimenti, con un tessuto industriale che perde capacità produttiva, con 160 tavoli di crisi aperti”. Così il Segretario aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, in una lunga intervista al quotidiano cattolico “Avvenire” alla vigilia dell’incontro di domani dei sindacati con il Premier Conte. “Noi andiamo ai tavoli per definire priorità e conquistare risultati. È inaccettabile che si vada in Cdm e poi, nella maggioranza, c’è chi continua ogni giorno a giocare per demolire il testo della manovra attraverso una sorta di fuoco amico. Serve maggiore affidabilità del governo”. Non convincono molto la Cisl plastic e sugar tax. “Dove sono stati applicati in Europa, non mi pare che abbiano orientato più di tanto acquisti e consumi”, aggiunge il numero due della Cisl. “Resta forte quindi il sospetto che si voglia far cassa, sottovalutando le ripercussioni negative che possono produrre, in alcuni settori industriali, specie per la tenuta dei livelli occupazionali”.
Sbarra come soluzione propone “percorsi educativi nelle scuole ed un taglio delle tasse che premi l’innovazione verso prodotti più sostenibili e salubri. Per aiutare il consumerismo a misurarsi in termini nuovi, più che adottare strumenti punitivi. Anche perché il nodo è transitare a un sistema fiscale semplice e più ordinato, meno complicato, rifuggendo la tendenza di taluni settori politici. Perché è anche in questa giungla che si annida il terreno fertile che produce l’evasione fiscale”. Il Segretario Generale aggiunto della Cisl della manovra apprezza “la volontà di agire contro l’evasione, la cancellazione del superticket, il segnale positivo sul cuneo fiscale anche se insufficiente, dove l’auspicio è che in Parlamento si recuperino ulteriori e maggiori risorse per ridurre le tasse sul lavoro già da gennaio 2020, non a settembre come propone qualcuno. Il rischio, però, è che a titoli giusti non seguano interventi e risorse adeguate, che non ci sia la giusta intensità. Più che altro non si vede vera discontinuità nella politica economica, né quello scatto che servirebbe per aiutare la comunità nazionale a risollevarsi da una lunga crisi decennale e per aiutare a ricollegarci con l’Europa. È giusto parlare di sviluppo sostenibile, ma ci vogliono piu risorse pubbliche per accompagnare il sistema industriale verso una giusta e graduale transizione energetica: sappiamo che c’e’ un problema sul quadro delle risorse ma il governo poteva anche assumersi la responsabilità di negoziare con l’Ue qualche decimale di deficit per queste finalità”.
Sbarra richiede anche risposte chiare per i pensionati. “Leggiamo che il viceministro Misiani parla di rinviare al 2022 la revisione del sistema delle rivalutazioni. Mi auguro che si tratti di un refuso: il sindacato ha sempre chiesto l’immediata e piena indicizzazione per tutte le pensioni. Poi, è debole l’intervento sul Sud, non si parla più di agire sulle politiche attive e sulla formazione per sostenere le persone nelle fasi di ricerca del lavoro o durante le transizioni, anche se il premier aveva annunciato un grande investimento al riguardo. E non vediamo certezza e quantità di risorse per poter rinnovare i contratti del pubblico impiego. La Cisl giudicherà l’albero dai frutti. Noi speriamo che la manovra economica venga migliorata in parlamento e che partano subito i tavoli di confronto – almeno 4 – che ci sono stati promessi. Altrimenti, siamo pronti a proseguire la mobilitazione sulla nostra piattaforma. Intanto, il 16 saremo al Circo Massimo con tutte le categorie per sostenere la manifestazione unitaria dei pensionati”.