Lo sviluppo delle professioni sanitarie: il convegno della Cisl Fp all’ospedale Mauriziano di Torino

Sanità e Welfare
Lo sviluppo delle professioni sanitarie: il convegno della Cisl Fp all’ospedale Mauriziano di Torino

La Cisl Fp Piemonte ha promosso venerdì 16 dicembre nell’Aula Mimo Carle dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauruziano, in Largo Turati 62, a Torino, il convegno dal titolo: “La Salute e le competenze dei professionisti – Riordino del sistema sanitario regionale, innovazione organizzativa e sviluppo delle professioni in sanità”.
Al seminario, oltre ai segretari regionale e nazionale della Cisl Fp, Calogero Messina e Daniela Volpato, sono intervenuti il professore della Bocconi, Mario Del Vecchio, il presidente IPASVI Nazionale, Barbara Mangiacavalli, i direttori generali di Città della Salute, Gianpaolo Zanetta e dell’Asl TO 2, Valerio Fabio Alberti, e l’assessore regionale alla Salute, Antonio Saitta. Al centro del dibattito il riordino del sistema sanitario regionale, l’ innovazione organizzativa e sviluppo delle professioni in sanità.

“Abbiamo voluto mettere insieme – spiega il segretario regionale della Cisl Fp, Calogero Messina – tutti gli attori del sistema sanitario regionale e gli specialisti di organizzazione per avere un quadro completo sul futuro della riorganizzazione sanitaria e del ruolo dei lavoratori e dei professionisti del settore. In una situazione in continuo cambiamento ed evoluzione, abbiamo la necessità di adeguare i contratti alle nuove professionalità richieste dal sistema sanitario nazionale”.
Delle prospettive che si aprono per le professioni sanitarie, con il rinnovo del contratto nel Pubblico impiego ha parlato la segretaria nazionale, Daniela Volpato. “Si tratta di scenari interessanti e innovativi – ha spiegato Volpato – perché il nuovo contratto, siglato il 30 novembre scorso, può dare risposte adeguate ai lavoratori che le aspettano e strumenti a chi deve governare il sistema sanitario sia per quanto riguarda il riconoscimento della professionalità nell’ordinamento professionale, sia per quel che concerne il sistema di carriera legato alla valutazione e sia per il salario accessorio riferito al risultato”.
Il professore della Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi di Milano, Mario Del Vecchio ha invece illustrato lo sviluppo e il futuro delle professioni sanitarie.
“Finora le professioni – ha sottolineato Del Vecchio – hanno provato a legittimarsi sui ruoli organizzativi monoprofessionali. Ora quel periodo si sta chiudendo e la nuova sfida è se le professionalità sanitarie riusciranno a entrare nel mondo della multiprofessionalità e multidisciplinarietà. Questo non dipende ovviamente solo dalle professioni, ma anche da quello che tutto il sistema riuscirà a mettere in campo”.
Per Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale i Ipsavi (Federazione Infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici di infanzia): “La professione infermieristica negli ultimi venti anni ha costruito tantissimo, a partire dai percorsi formativi, dall’esercizio professionale e dalle competenze specialistiche. Ci siamo anche dedicati allo sviluppo della carriera organizzativo-dirigenziale. Ora c’è bisogno di lavorare e strutturare di più le competenze clinico-assistenziali anche perché è cambiata l’utenza sanitaria. Dopo gli anni di reclutamento di infermieri all’estero, il trend si è invertito e sono i nostri che oggi vanno a lavorare all’estero, soprattutto in Gran Bretagna. Da noi non si assume più e all’estero c’è anche più possibilità di carriera. Occorre riqualificare la componente qualitativa dei servizi rispetto ai bisogni dei pazienti che in Italia sono anziani, disabili e malati cronici”.
L’assessore regionale alla Salute, Antonio Saitta, dopo aver ripercorso gli anni difficili in cui la sanità piemontese ha dovuto operare e che l’ha portata poche settimane fa all’uscita dal gravoso piano di rientro dal debito, ha detto di puntare molto sul tavolo regionale di confronto con il sindacato su questi temi.
“Tutte le figure professionali del mondo sanitario – ha spiegato Saitta – hanno per anni sopportato grandi sacrifici a causa del blocco del turn over, lavorando spesso il doppio rispetto alla normalità. Ora, è venuto il momento di cambiare passo”.

Rocco Zagaria

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