Lavoro, Sbarra (Cisl): “Istituzioni e partiti si impegnino ad attuare programma GOL su politiche attive”

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Lavoro, Sbarra (Cisl): “Istituzioni e partiti si impegnino ad attuare programma GOL su politiche attive”

“Lo scorso anno ci fu una soddisfazione unanime per lo stanziamento di quasi 5 miliardi di euro di risorse europee, assegnate all’Italia per realizzare il Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL), passato ora alla fase di attuazione a livello regionale dopo la definizione della cornice nazionale. Gli obiettivi del più ambizioso programma di politiche attive mai messo in campo nel nostro Paese erano e sono quelli di superare la grande eterogeneità dei servizi erogati a livello territoriale, attraverso la definizione di livelli essenziali delle prestazioni, garantire la prossimità degli interventi, superare la separazione tra le politiche della formazione e le politiche attive del lavoro. Il tutto per tentare di accompagnare verso il lavoro un grande numero (3 milioni entro il 2025) di persone disoccupate o in transizione occupazionale (beneficiari di NASPI, CIGS e Reddito di cittadinanza), almeno il 10% dei quali da prendere in carico nel 2022, con quote ben definite anche per i soggetti da avviare a formazione”. È quanto afferma il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in un intervento su Il sole24ore. “Le regioni si stanno muovendo a velocità differenti- aggiunge Sbarra- alcune con una lentezza esasperante rispetto alla possibilità di raggiungere i target fissati, quando mancano quattro mesi alla fine dell’anno; il rafforzamento, quantitativo e in termini di competenze, dei Centri per l’Impiego, per cui ci sono finanziamenti mirati, sta avvenendo in modo non omogeneo sul territorio nazionale, proprio quando essi dovrebbero rappresentare le “porte d’accesso” al Programma GOL per le persone disoccupate. Gli Enti e le Agenzie accreditate sono coinvolti ancora in modo minimo e disomogeneo, rispetto alla necessità di un’azione sussidiaria e integrativa ai Centri pubblici per la presa in carico, l’orientamento, la formazione, la ricollocazione di una quantità elevatissima di persone che sono fuori dal mercato del lavoro e che “meritano” dei livelli di prestazione adeguati alla loro condizione. La crisi legata alla guerra e alla fiammata inflattiva trainata dai costi energetici sta facendo deflettere i dati positivi sull’occupazione registrati nell’ultimo anno, mentre in diversi settori si registra scarsità di manodopera e ci sono imprese che annaspano alla ricerca di competenze necessarie ma non reperibili: una situazione complessa, articolata, che non ammette soluzioni semplicistiche. Certamente sono da rafforzare ulteriormente i canali di connessione tra mondo della istruzione e formazione, anche universitaria, e le imprese; sono da sviluppare in tutto il Paese i percorsi formativi professionalizzanti, dalla IeFP, all’IFTS, agli ITS, privilegiando le competenze digitali, Stem e green e diffondendo l’apprendistato duale che dovrebbe diventare il primo canale di accesso dei giovani al mercato del lavoro, bisogna investire su una formazione digitale di massa e sul rafforzamento delle competenze di chi lavora. Non solo. La CISL ritiene imprescindibile affrontare il tema delle tutele anche per coloro che sono alla ricerca di una occupazione, per affrontare le difficili transizioni di questi anni: investire su servizi di orientamento, riqualificazione, accompagnamento al lavoro, offrire la possibilità ad ogni persona che cerca o ha perso il lavoro di non affrontare da sola questa sfida, recuperare una quota di giovani Neet orientandoli a formarsi nelle specializzazioni tecniche oggi richieste dalle imprese. Per costruire questa prospettiva di uno “Statuto della persona nel mercato del lavoro”, frutto dell’elaborazione e dell’azione congiunta di tutti gli attori sociali, economici e istituzionali, serve un sistema e degli strumenti efficaci, pubblici e sussidiari, di politica attiva. La grande opportunità offerta in questo senso dalle risorse europee del Programma GOL, non può essere sprecata. Occorre uno scatto immediato delle istituzioni nazionali e regionali per accelerarne l’attuazione, occorre che tutte le parti sociali sollecitino e sostengano questa azione, occorre che le forze politiche impegnate nella campagna elettorale rivolgano il loro sguardo e la loro attenzione anche a questi temi. E’ infatti una misura del grado di civiltà e della qualità della democrazia di un grande Paese, quanto e come le istituzioni, le forze politiche, le organizzazioni sociali, sanno affiancare e accompagnare chi ha meno voce, chi è senza lavoro, chi vive, ancor più di altri, una condizione di incertezza, precarietà, scarsa speranza verso il futuro”. Conclude Sbarra.

Ufficio Stampa Nazionale Cisl

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