“Fa specie che chi vorrebbe candidarsi alla guida del paese continui a pronunciare frasi ormai trite e ritrite, invece di esprimersi sui problemi seri, accettando un confronto. Vorrei sapere quali sono le vere proposte e le priorità del M5s». Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una intervista a “La Stampa” commenta l’attacco al sindacato del candidato premier del M5s Luigi Di Maio. “La sfida è che ognuno dia il proprio contributo e tiri fuori le idee migliori per creare sviluppo, crescita e innovazione». Una sfida che per Furlan va affrontata “Con la contrattazione, ma anche attraverso un rapporto molto diverso tra il mondo della formazione ed il lavoro, di cui la prima esperienza è stata l’apprendistato. Abbiamo affrontato dieci anni di crisi terribile ed è importante capire che si può uscire in modo strutturale, rafforzandosi e rilanciando l’economia, solo se si lavora insieme, con le istituzioni e le forze sociali». Per la leader Cisl le sfide su cui puntare sono “gli investimenti sulle infrastrutture materiali, strade, ferrovie, la tutela del territorio soprattutto al sud. E poi penso all’innovazione, alla ricerca, all’informatizzazione del paese ed agli investimenti sulla banda larga dove siamo carenti. Serve un fisco più amico del lavoro, quindi che premi le imprese e che renda più pesanti le buste paga dei lavoratori e dobbiamo fare di più per ridurre l’area della povertà. Su questo dovrebbero rispondere le forze politiche. Il mondo del lavoro ha poi bisogno di un nuovo sistema contrattuale per rilanciare salari e produttività su questo siamo fortemente impegnati». Alla «manovra choc» sugli investimenti di Di Maio che più volte ha detto di voler sforare il tetto del 3% di deficit sul Pil, Furlan risponde che “Questo tema va affrontato a Bruxelles, convincendo gli altri paesi membri. Fa bene il governo italiano a rimettere in discussione il Fiscal compact, altrimenti di austerity rischiamo di far morire l’Europa. Questo va fatto dicendo che tutto ciò che è investimento in innovazione, ricerca e formazione non è allargamento del deficit o debito, ma è un investimento sul futuro». Furlan ha anche commentato l’annuncio del governo che nella prossima legge di bilancio metterà gran parte delle risorse disponibili sul lavoro per i giovani, sostenendo che “La proposta sulla decontribuzione e sull’agevolazione alle imprese che assumono è assolutamente idonea e indispensabile, ma da sola non basta. Serve attivare un rapporto diverso tra scuola e lavoro, e dare più attenzione ai servizi che accompagnano al lavoro sia i giovani sia i lavoratori che restano senza occupazione». Ed a Di Maio che chiede ai sindacati di dare più spazio ai giovani, la leader Furlan ricorda che
«La Cisl ha 4 milioni di iscritti, oltre la metà sono lavoratori. Ovviamente abbiamo tanti pensionati, essendo un paese con un alto numero di anziani. Ma vorrei ricordare che nel corso dell’ultimo congresso abbiamo creato le condizioni nello statuto per allargare la partecipazione dei giovani a tutti i livelli del sindacato. Da noi poi vige la regola dei due mandati per ciascun sindacalista e dopo i 65 anni non si possono più avere incarichi attivi, se non per i pensionati».