Autostrada del Frejus, lavoratori Ross contro Sitaf

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Autostrada del Frejus, lavoratori Ross contro Sitaf

Dopo i vari tentativi di conciliazione per ricomporre la vertenza sindacale aperta da tempo nei confronti di Ross srl (ex Ok Gol), Fit Cisl e Ugl Viabilità e Logistica Piemonte hanno deciso di passare all’azione. A sostegno della vertenza contro Sitaf, la concessionaria autostradale della A32 Torino-Bardonecchia e del Traforo del Frejus che controlla il capitale e le scelte economiche e gestionali di Ross, Fit Cisl e Ugl regionali hanno organizzato una manifestazione pubblica, a Susa – dove Sitaf ha la sua sede – per far conoscere la situazione lavorativa sempre più precaria di una novantina di lavoratori, tra diretti e indiretti, assunti da agenzie interinali, che operano nell’autostrada del Frejus.
All’assemblea pubblica – che si è svolta nella giornata di domenica 26 settembre, nella sede della Proloco cittadina – hanno partecipato, portando la loro solidarietà e vicinanza ai lavoratori, i segretari Cisl di Torino e Piemonte, Domenico Lo Bianco e Luca Caretti, i parlamentari Davide Gariglio (Pd) e Marzia Casolati (Lega), il segretario regionale del Partito Comunista, Matteo Mereu e alcuni sindaci della zona.
“I lavoratori di Ross srl, dipendenti indiretti di Sitaf – hanno spiegato i segretari regionali di Fit Cisl e Ugl Viabilità e Logistica, Claudio Furfaro e Gian Luca Mazzotta, promotori dell’iniziativa – sono persone che lavorano all’interno di un bene pubblico dedicato alla viabilità, garantendo la sicurezza della circolazione nella corretta manutenzione di infrastrutture collettive indispensabili per lo sviluppo del Paese”.
I protagonisti dell’assemblea di Susa sono stati soprattutto i lavoratori che hanno raccontato le loro storie, espresso il disagio per i contratti precari a cui sono continuamente sottoposti, per il dumping salariare (stipendi da mille euro al mese e un 30 per cento in meno di retribuzione rispetto ai loro stessi colleghi a cui viene applicato il contratto di filiera) e soprattutto la paura di “non far ritorno a casa dalle loro famiglie”, come già è successo a un loro collega qualche anno fa.
“In Ross – ha spiegato il segretario generale della Fit Cisl, Claudio Furfaro – c’è il supermercato dei contratti. A una parte dei dipendenti viene applicato il contratto del settore multiservizi, ad un’altra, il contratto collettivo aziendale di filiera, ormai disdettato, e a un’altra parte ancora quello autostradale. Questa situazione non è più tollerabile perché tutti gli addetti svolgono le stesse mansioni come le attività di sicurezza, antincendio e cantieristica alla manutenzione stradale”.
Sitaf, che secondo i dati forniti dai sindacati in assemblea, ha registrato un utile di circa 26 milioni di euro nell’anno della piena emergenza Covid (2020), rifiuta per ora il dialogo e non intende ricevere le organizzazioni sindacali.
“Porteremo il caso Ross in Parlamento – ha concluso Furfaro – perché le attività di sicurezza, specifiche della gestione autostradale che una concessionaria deve offrire ai cittadini, vanno rese operative attraverso personale direttamente assunto, senza affidamenti diretti e indiretti in house, senza gare, senza appalti e senza intermediari”. (Da Conquiste del Lavoro del 29 settembre 2021)
Rocco Zagaria

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