I lavoratori del settore sociosanitario assistenziale in presidio venerdì 29 a Torino e Settimo per dire “basta a sfruttamento e ricatti”

Emergenza COVID-19
Sanità privata I lavoratori del settore sociosanitario assistenziale in presidio venerdì 29 a Torino e Settimo per dire “basta a sfruttamento e ricatti”

Poco più di mille euro al mese e sottoposti a ricatto occupazionale nel caso in cui decidano di denunciare le condizioni in cui lavorano. I lavoratori e le lavoratrici del settore sociosanitario assistenziale ed educativo dicono basta. “In prima linea ci sono loro, gli invisibili. Si parla giustamente di premi per gli operatori della sanità pubblica, ma gli operatori delle strutture socio sanitarie e socio assistenziali private ancora una volta vengono considerati professionisti di serie B, che stando a quanto preannunciato da molte cooperative sociali, non vedranno nemmeno riconosciuto il rinnovo del contratto nazionale, che prevederebbe questo mese un aumento” dichiarano Elena Palumbo (Fp Cgil), Cristiano Montagnani (Fisascat Cisl), Tiziana Tripodi (Fp Cisl), Nicolino Conconi (Uil Fpl), Luigi Gambale (Uiltucs Uil).

“Per questo motivo ed anche per onorarare le vittime delle Rsa ed insieme protestare nei confronti di una gestione dell’emergenza che, invece di individuare gli errori commessi, per provare a salvare delle vite, pensa solo a su chi scaricare le colpe. Venerdì 29 maggio si terrà un presidio simbolico a Torino, sotto la Regione, nel rispetto di quanto previsto dai decreti, dalle 13.30 alle 14.30. Un altro presidio simbolico si terrà davanti l’ospedale di Settimo Torinese, dalle 10.30 alle 11.30.

In allegato Pdf.

 

Categoria: ,