Industria 4.0, tutele, nuove povertà: quali scenari? Il nostro contributo in un dibattito organizzato a Torino
Occupazione, tecnologie, opportunità, rischi. A Torino un interessante dibattito sull'industria 4.0, tutele e rischio nuove povertà
Fabbriche ‘intelligenti’, innovazione e digitalizzazione che non coinvolge solo l’industria, ma anche i servizi, la scuola, la formazione e l’intera società. Che futuro ci aspetta? Quale è il ruolo del Sindacato e dei lavoratori in tutto questo? Le nostre imprese sono pronte a coniugare tecnologia e salvaguardia deIl’occupazione?
A queste domande ha tentato di rispondere un interessante e partecipato dibattito pubblico organizzato in questi giorni Torino, dal titolo “Democrazia
Economia, nuove poverta’ e industria 4.0“, che ha visto protagonista, tra numerosi esponenti del mondo istituzionale, economico e sindacale del territorio, anche la ‘voce’ della Felsa Cisl Piemonte, federazione che rappresenta i lavoratori in somministrazione dipendenti da Agenzia, autonomi ed atipici.
Il tema affrontato con l’evento del 27 novembre, molto complesso e di grande attualita’, ci tocca tutti molto da vicino: opportunità, rischi occupazionali, modelli di tutele, nuove povertà…
Il mondo del lavoro sta cambiando secondo dopo secondo, un cambiamento profondo che negli ultimi anni, non a caso, ha assunto il nome di nuova rivoluzione industriale, la quarta appunto.
Siamo di fronte a una trasformazione che già oggi ha effetti significativi e visibili: livelli di flessibilità prima inimmaginabili, elevata personalizzazione dei prodotti, con ricadute importanti sulle caratteristiche degli impianti e dei volumi produttivi, modelli di produzione sempre più automatizzati e interconnessi. Il tutto incentrato su una “rete” digitale di ultima generazione, capace di portare dentro e fuori alle fabbriche più informazione e più integrazione con l’esterno. Questi cambiamenti ci costringono a riflettere sul futuro del lavoro, come lo conosciamo oggi, e mettono in crisi intere professioni, nell’industria ma anche nei servizi.
“Come Cisl e Felsa abbiamo sempre creduto e sostenuto la formazione e la bilateralità come elementi-chiave per offrire tutele alle fasce più deboli del mercato del lavoro, i disoccupati, i precari, tutti coloro che hanno davanti a se percorsi accidentati e redditi discontinui”, evidenzia Alessandro Lotti (nella foto), Segretario generale Felsa Piemonte con il suo contributo al dibattito.”Una cosa e’ certa: non possiamo pensare di affrontare un tale cambiamento epocale con ‘risposte’ tradizionali, ma con strumenti nuovi ed efficaci: in primis occorre studiare bene lo scenario ‘industria 4.0’, e poi pensare a quali strumenti mettere in campo”.
La nostra proposta, come rimarcato dal sindacalista, è quella di lavorare su strumenti contrattati e concertati come la formazione e le politiche attive finalizzate alla riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori, sulla base delle reali esigenze produttive del nostro territorio...leggi il nostro approfondimento