Si è concluso oggi, dopo tre dense giornate di lavoro, presso il Centro Congressi “Il Lingotto”, a Torino, il XX Congresso generale della FIM Cisl. Il Consiglio generale FIM conferma Segretario generale dei metalmeccanici delle tute blu della Cisl, con larghissima maggioranza (139 voti su 140 votanti) Segretario generale Roberto Benaglia, confermata anche tutta l’attuale segreteria nazionale con Giovanna Petrasso, Ferdinando Uliano, Massimiliano Nobis, Valerio D’Aló.
“Partecipiamo per più lavoro giusto”: questo lo slogan del XX congresso nazionale della Fim. Una tre giorni densa di interventi, contributi e approfondimenti, aperta dal saluto del sindaco del capoluogo piemontese, Stefano Lo Russo, e dalla relazione del leader Fim, Roberto Benaglia.
“La priorità attuale – ha evidenziato Benaglia nel suo intervento introduttivo – è governare il ritorno dell’inflazione. È centrale che l’attuale fiammata sia governata, ma soprattutto che, senza innescare spirali dannose del passato, i salari dei metalmeccanici difendano il loro potere d’acquisto sia con regole contrattuali salde che tornino a puntare sulla predeterminazione degli indici di aumento sia tramite benefici fiscali”. Benaglia ha anche posto l’accento su un altro aspetto fondamentale del lavoro contemporaneo: il fenomeno dello smart working che sta riguardando circa 500mila metalmeccanici e milioni di lavoratori italiani. “Il ritmo e il perimetro di cosa è lavoro – ha osservato il leader Fim – non è più scandito dal badge né dalla scrivania. Siamo nell’età dei ‘colletti blu’, nuova figura tipica del lavoro metalmeccanico che realizza il superamento della storica separazione tra operai e impiegati che da sempre ha contraddistinto la normazione dei rapporti di lavoro e della contrattazione e che ora è rimasta valida solo ai fini contributivi Inps. I colletti bianchi e le tute blu si sono ormai fusi in una figura di lavoratore ibrida, che mescola elevate competenze tecnico-specialistiche con capacità produttive e di lavoro in team. Sono i nuovi professionals, che svolgono lavori sempre più tecnici composti sia da competenze specialistiche che da abilità trasversali”.
Al congresso nazionale della Fim – che ha scelto Torino come città simbolo dei metalmeccanici, impegnati nelle transizioni in atto nel mondo del lavoro (digitale ed ecologica) e in particolare nell’auto – si è arrivati dopo un migliaio di assemblee aziendali e 68 assise regionali e territoriali. Subito dopo la relazione del leader Fim Benaglia sono intervenuti dal palco del Lingotto la ministra delle Pari Opportunità e Famiglia, Elena Bonetti, e il ministro del lavoro Andrea Orlando.
“Il mondo del lavoro – ha sottolineato la ministra Bonetti – sta svoltando. Ne è segno anche questo congresso che pone il tema non solo delle politiche per le famiglie, ma delle politiche della promozione del lavoro femminile al centro del proprio dibattito. Io sono qui anche per certificare un dialogo forte con il mondo del sindacato in questa direzione”.
Per il ministro del Lavoro Orlando invece: “L’incontro con le parti sociali ci sarà perché riteniamo assolutamente necessario affrontare questa fase con il dialogo sociale. Se ci sono o meno le condizioni per un patto dipende da molti fattori e dalla disponibilità di tutte le parti coinvolte. Personalmente credo che sarebbe necessario perché vedo il rischio di una forte sottovalutazione della crisi sociale che può determinare l’andamento economico. Mi pare che nel dibattito pubblico non ci sia ancora sufficiente consapevolezza di ciò che può accadere da qui a qualche mese”.
E sul tema del Patto Sociale è tornato anche il leader Cisl, Luigi Sbarra, che dopo un video messaggio del Commissario Europeo alle Attività Economiche ai congressisti, Paolo Gentiloni, ha concluso i lavori della prima giornata.
“Stiamo aspettando nelle prossime giornate – ha affermato Sbarra – una nuova convocazione del Governo. È importante che il Premier Draghi abbia indicato alle parti sociali l’obiettivo di un patto sociale, una strada auspicata da tempo dalla Cisl, per accelerare gli investimenti pubblici e privati, difendere i salari e le pensioni dalla fiammata inflazionistica, puntare alla qualità e stabilità del lavoro, soprattutto per i giovani e per le donne, sostenere le imprese in crisi. Bisogna lavorare a una nuova politica dei redditi che metta al centro le ragioni della crescita e della sua distribuzione. Ognuno deve fare la sua parte. Il Governo, innanzi tutto, deve alleggerire il carico fiscale sulle fasce medio-popolari, defiscalizzare i frutti della contrattazione, incrementare i sostegni contro il caro bollette e sbloccare gli investimenti”. La seconda giornata di lavori è stata caratterizzata dal saluto del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e dall’intervento in videoconferenza del ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. “Dobbiamo fare un grande sforzo – ha detto Giorgetti – per far ritornare l’economia reale e la politica industriale al centro del dibattito economico. Il costo dell’energia impatta enormemente sul nostro sistema manifatturiero che è il secondo in Europa. È incomprensibile la resistenza che incontriamo a fissare un tetto al prezzo dell’energia. Senza soluzioni adeguate potrebbero esserci conseguenze devastanti sul piano sociale ed economico”. Un video messaggio agli oltre 600 congressisti è stato inviato anche dal segretario generale Ces, Luca Visentini.
La giornata conclusiva è stata invece dedicata al ricordo di Pierre Carniti, affidato a Bruno Manghi, e all’elezione del segretario generale, della segreteria nazionale e di tutti gli altri organismi della federazione nazionale. (da Conquiste del Lavoro del 22 aprile 2022)
Rocco Zagaria
IL SERVIZIO DEL TGR PIEMONTE SUL XX CONGRESSO FIM