Si è svolta oggi la protesta dei lavoratori delle ex province. A Torino il corteo dei lavoratori della Città Metropolitana, composto da circa 200 persone è partito alle 9.40 dalla sede di corso Inghilterra ed è arrivato – dopo una pausa a Palazzo di Città, dove è intervenuta anche la sindaca Chiara Appendino che ha portato il suo sostegno all’iniziativa – intorno alle ore 11, in piazza Castello, davanti alla Prefettura. Qui una delegazione ha incontrato il prefetto Renato Saccone il quale si è impegnato ad aprire un tavolo entro un paio di settimane con la Regione Piemonte per esaminare la situazione. La Città Metropolitana di Torino ha un deficit strutturale di risorse di 21 milioni di euro, risorse che mancano per poter far funzionare tutta la maccchina.
Con i tagli subiti nel processo di riorganizzazione le ex province non riescono a garantire neppure servizi basilari come quelli della manutenzione delle strade, delle scuole, e quindi men che meno sopperire alle gravi condizioni dei Centri per l’Impiego che andrebbero rilanciati in una fase di crisi del lavoro come quella attuale e, invece, sono sotto organico con molti lavoratori a tempo determinato da moltissimi anni e operano in sedi fatiscenti.
La manifestazione è stata promossa dai sindacati di categoria nell’ambito della protesta nazionale per denunciare le difficoltà economiche “delle ex province”. Durante il corteo una delegazione sindacale è stata ricevuta dal presidente regionale Anci Alberto Avetta e dal presidente dell’Upp Emanuele Ramella. “Oggi la situazione è molto difficile” hanno sottolineato i responsabili regionali di Cgil Fp, Cisl Fp, UilFpl Gianni Esposito, Mauro Giuliattini e Claudio Faidiga. “Da un lato – hanno spiegato i sindacalisti – i servizi non possono essere erogati dall’altro c’è il blocco delle assunzioni e della contrattazione di secondo livello. Ci è stato detto che solo due Province, Biella e Cuneo, saranno in grado di chiudere il bilancio a giugno e che la situazione peggiore è quella del Vco. Al termine dell’incontro abbiamo concordato di rivederci fra un paio di settimane, e vorremmo ci fosse anche la sindaca Appendino che non può tirarsi indietro”. Altre manifestazioni si sono svolte nelle principali città della regione come Alessandria, Novara, Cuneo, Biella, Vercelli, VCO. Ad Asti invece la mobilitazione proseguirà nella giornata del 25 maggio.
Rocco Zagaria