Parte dal Piemonte la sfida sulla nuova formazione professionale per i giovani. Nei giorni scorsi, nella sede regionale della Cisl, in via Sant’Anselmo, a Torino, si sono dati appuntamento i rappresentanti di Cgil Cisl Uil di Piemonte, Toscana e Veneto, della Dgb (la Confederazione dei sindacati tedeschi) e di Bfw (l’Ente di formazione della Dgb). Motivo dell’incontro: il lancio di un nuovo progetto sulla formazione professionale e l’apprendistato per giovani finanziato dal Ministero dell’Istruzione e la Ricerca tedesco.
“La Cisl piemontese – ha sottolineato il segretario generale Alessio Ferraris – guarda con entusiasmo e interesse a questa nuova iniziativa che parte dalla nostra regione e che, oltre a coinvolgere Cgil Cisl Uil di Piemonte, Toscana e Veneto e il sindacato tedesco, vuole contribuire ad affermare nuovi modelli di formazione professionale e di apprendistato per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Siamo contenti di mettere a disposizione di tutti la nostra esperienza che si basa su fatti concreti come il recente accordo siglato proprio in Piemonte, il 26 luglio scorso, tra Cgil Cisl Uil e Confesercenti. L’intesa sta per essere firmata anche dalle Associazioni dell’Artigianato e trattative sono in corso con Confapi e Confindustria”. Hanno partecipato all’incontro torinese, oltre al segretario, Cisl Alessio Ferraris, il coordinatore del progetto per Cgil Cisl Uil Piemonte, Piero Bozzola, la responsabile di Bfu (l’Ente di formazione della Dgb), Monika Sricker, il coordinatore del progetto per Bfu, Martin Roggenkamp, la segretaria regionale della Uil Piemonte, Teresa Ciancotta, la segretaria regionale della Cgil Toscana, Monica Stelloni, il segretario regionale Cisl, Gianni Baratta e il rappresentante di Cgil Cisl UIl nazionale nella Commissione italo-tedesca per Vet (Vocational Educational Training), Fabrizio Da Crema.
“Tre anni fa – ha spiegato il coordinatore regionale Cgil Cisl Uil Piemonte, Piero Bozzola – è partito un altro progetto per la divulgazione, all’interno del sindacato italiano, dei modelli di formazione professionale, sempre con Dgb capofila e le organizzazioni sindacali di Italia, Portogallo, Slovenia, Grecia e Lettonia nel ruolo di partner. Nei diversi paesi si sono svolte attività di informazione, con l’obiettivo di far ‘camminare e diffondere in Europa’ un’idea condivisa sull’inserimento dei giovani al lavoro professionalizzato. Per l’Italia erano presenti Cgil Cisl Uil Piemonte che hanno fatto così da apripista a questa nuova iniziativa progettuale, coinvolgendo in una seconda fase anche la Toscana e il Veneto”.
Titolo provvisorio del nuovo progetto è “QUALregio”, ma potrebbe ancora cambiare. L’idea è nata nel mese di luglio, a Berlino, nel corso della Conferenza conclusiva della prima iniziativa. La due giorni torinese del 24 e 25 settembre 2018 è stata il primo atto della nuova attività. In questo progetto i partner sono europei, ma il finanziamento è del Ministero dell’Istruzione della Ricerca tedesco. Questo significa che i tedeschi ci credono molto, spingendosi fino a finanziare le organizzazioni sindacali di altri paesi europei per la divulgazione di buone pratiche.
Nelle sue conclusioni, Ulrich Nordhaus, segretario nazionale della Dgb, ha parlato di “una formazione che mira a professionalizzare i giovani dai 16 anni in su. Si tratta di una percorso che aiuta i ragazzi a esercitare le competenze acquisite in qualsiasi azienda in cui saranno chiamati a lavorare”. Nordhaus ha lodato l’esempio piemontese ed ha affermato: “Sarò ben lieto di portare in sede di confronto con il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca tedesco, in programma nelle prossime settimane, gli accordi che sono stati già sottoscritti in Piemonte e gli altri che seguiranno. Questo vuol dire che siamo sulla strada giusta”.
Il sistema di formazione professionale tedesco favorisce l’inserimento dell’80% dei giovani attraverso la formazione concordata da tre soggetti: Dgb, Associazioni imprenditoriali e Stato. “Gli accordi, già sottoscritti o solo avviati, – ha concluso Bozzola – fanno da cornice a una attività che inizia oggi e che consiste nel formare i tutor, cioè quelle figure che a livello o aziendale – per le medie e grandi aziende o interaziendale per le piccole aziende – devono nei fatti formare i giovani per avviarli al lavoro”.
La sfida per uno sviluppo qualitativo delle formazione professionale per i giovani è lanciata e il sindacato piemontese vuole giocare certamente un ruolo da protagonista.
Rocco Zagaria