Nel report Fim sul primo semestre 2023 l’aumento delle produzioni è del 15,3%. Mirafiori viaggia a due velocità, nonostante l’exploit della 5oo Bev. Restano i nodi sulle politiche per l’automotive.
I dati della produzione di Stellantis nei primi sei mesi del 2023 sono in miglioramento rispetto al 2022 e confermano l’inversione di tendenza già riscontrata nel primo trimestre. Tra auto e furgoni commerciali, sono state prodotte 405.870 unità contro le 351.890 del 2022, il 15,3% in più. Sono in forte riduzione i problemi derivanti dalla mancanza di materiali che hanno caratterizzato i precedenti due anni e le nuove produzioni a pieno regime potrebbero portare a fine anno le produzioni al periodo pre-Covid, intorno alle 800 mila unità. Sono alcuni dei dati illustrati dal segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano nella sede Cisl di via Madama Cristina, a Torino. “La produzione di auto – ha spiegato Uliano – segna un +16,9%, e quello dei veicoli commerciali una crescita dell’11,5%. Rispetto al periodo pre-covid e quindi al 2019, mentre per le auto si riscontra un sostanziale avvicinamento (-5%), sono le produzioni dei veicoli commerciali (-23%) a trascinare in negativo la produzione complessiva”.
Nello stesso giorno, mentre a Torino la Fim Cisl illustrava il report sulla produzione di Stellantis, il ceo del Gruppo automobilistico, Carlo Tavares, presentava la nuova piattaforma elettrica Stla Medium. E in risposta alle critiche del ministro francese dell’Economa Bruno Le Maire che ha accusato il gruppo automobilistico di “essere poco patriottico nella produzione di marchi nazionali”, con chiaro riferimento alla nuova Topolino e 600 che saranno fabbricate rispettivamente in Marocco e Polonia e lanciate il giorno prima proprio nel capoluogo subalpino, Tavares ha ribadito che “pur dialogando con i governi di Italia e Francia, il gruppo produce dove è più competitivo”.
Anche la Fim Cisl è tornata sul tema della politica industriale del governo sull’automotive. “Non si è ancora provveduto a utilizzare le risorse stanziate nel Fondo specifico dell’automotive – ha aggiunto il segretario nazionale Fim Uliano – per favorire la reindustrializzazione e la trasformazione del settore. Si stanno finanziando unicamente gli incentivi alla domanda di auto sostenibili, ma non si devono sottrarre risorse per la reindustrializzazione indispensabili per evitare l’impatto negativo di oltre 75 mila lavoratori nel comparto auto a seguito del cambio delle motorizzazioni. Il Fondo stanziato dal precedente governo era di circa 8 miliardi, ne rimangono circa 6. Le risorse devono essere utilizzate per favorire la reindustrializzazione e compensare con nuove attività le perdite occupazionali”.
Lunedì prossimo se ne saprà forse di più dopo l’incontro tra il ministro del Made in Italy Adolfo Urso e il ceo di Stellantis, Carlos Tavares.
Il Polo di Mirafiori, al centro in questi giorni di grandi novità e progetti futuri, secondo il report Fim viaggia a una doppia velocità: da un lato continua l’exploit della 500 bev che ha raggiunto quasi 47.000 unità (+21%) e che nel 2023 potrebbe sfiorare le 100 mila unità prodotte; dall’altro la grande frenata della Maserati. L’88 % dei volumi dello stabilimento torinese sono rappresentati da 500 bev, il restante 12%, pari a 6.400 unità, è rappresentato dalle produzioni Maserati, quest’ultime ben lontane dalle 27.000 unità prodotte nel 1°sem. del 2017.
I sindacati dei metalmeccanici torinesi, ascoltati in questi giorni in Commissione Lavoro del Comune in merito ai piani di Stellantis a Torino, chiedono più informazioni.
“Vogliamo sapere – dice il segretario generale Fim Torino, Rocco Cutrì – quali ricerche, prodotti e sviluppi verranno assegnati a Torino. Serve una strategia per monitorare lo stato di avanzamento dei lavori rispetto agli annunci dell’azienda sul territorio”. (Da Conquistedellavoro.it del 7 luglio 2023)
Rocco Zagaria