Il segretario Caretti “Un successo di tutti, ma soprattutto della nostra prima linea e del sistema servizi”
Con 2.293 iscritti in più (+ 0,8%) rispetto all’anno precedente, la Cisl Piemonte chiude il tesseramento 2023 a 257.744 mila iscritti.
Tra le categorie degli attivi, che rappresentano il 67% del totale associati, si segnalano gli ottimi risultati della federazione degli edili (la Filca Cisl), che cresce in un anno di 1701 unità (+12%), del pubblico impiego (Fp Cisl), che aumenta di 975 tesserati (+6,3%) e del commercio, servizi e turismo (Fisascat Cisl), che implementa la sua base associativa di 694 iscritti (+3,1%).
Tra i territori, si distinguono particolarmente la Cisl Torino-Canavese, che totalizza 2.100 iscritti in più rispetto all’anno prima, attestandosi a quota 97 mila iscritti e la Cisl Cuneo che, con i suoi 312 associati in più, supera la soglia dei 47 mila tesserati. La Cisl Piemonte Orientale, con i suoi 66 mila iscritti, si conferma la seconda realtà della Cisl regionale, dopo Torino, seguita dalla Cisl Alessandria-Asti con quasi 48 mila associati.
La Fisascat Cisl (commercio, turismo e servizi) si conferma la prima federazione della Cisl Piemonte tra i lavoratori attivi, seguita dalla Cisl Scuola, dalla Cisl Fp (pubblico impiego), dalla Filca Cisl (edili) e dalla Fim Cisl (metalmeccanici). La Federazione dei Pensionati (Fnp Cisl) si attesta invece a quota 100 mila iscritti. Per quanto riguarda gli aspetti di genere, il 52,2% degli iscritti alla Cisl Piemonte (più della metà) sono donne, contro il 47,8% degli uomini.
Per quanto riguarda il dato anagrafico, tra i lavoratori attivi iscritti alla Cisl, l’11% ha meno di 35 anni, il 56% ha tra 35 e 55 anni ed il 33% ha più di 55 anni. Gli iscritti nati all’estero sono 29.955, l’11,6% del totale.
“La crescita del dato associativo – afferma il segretario generale della Cisl Piemonte, Luca Caretti –, va collegata alle azioni che la Cisl ha saputo portare avanti in tutta la regione, sostenendo il suo ruolo di soggetto autonomo nella contrattazione e concertazione e rivendicando le priorità del lavoro, delle politiche sociali, delle infrastrutture e dello sviluppo. Il merito di questo importante risultato è soprattutto della nostra prima linea, composta da delegati, componenti di rsu e attivisti e del nostro sistema servizi, a partire dal patronato Inas, Caf e Uffici Vertenze”.