Si è svolta sabato scorso a Pinerolo, con i gazebo per la raccolta firme in centro, la prima iniziativa di sensibilizzazione promossa dalla Cisl Piemonte, e in particolare dalla Fnp, sulla campagna “Questo è il mio corpo” per la liberazione delle donne vittime della tratta e dello sfruttamento lanciata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. L’obiettivo della campagna è fare pressione sul Parlamento italiano perchè approvi una legge che punisca i clienti delle prostitute, come già avviene in molti Paesi europei. Tra le Associazioni partner della campagna c’è anche Liberazione e Speranza Onlus, che da anni opera in Piemonte, in particolare nella zona di Novara, per aiutare le donne vittime di tratta. Si stima che in Italia le vittime della prostituzione siano tra le 75mila e le 120mila: il 65% è in strada, il 37% è minorenne (fra i 13 e i 17 anni). I clienti sono tra i 2,5 e i 9 milioni, con un giro d’affari di 90 milioni di euro al mese.
La Cisl Piemonte è già impegnata a organizzare altre iniziative di sensibilizzazione e raccolta firme, ma per sottoscrivere la campagna basta collegarsi al sito www.questoeilmiocorpo.org
Un largo spazio era già stato dedicato a questo tema in occasione del Congresso Confederale a fine giugno, con un approfondimento nell’incontro ”Donne: contro ogni
forma di violenza”. Le testimonianze di Stefania e Gloria, sopravvissute alla tratta grazie all’instancabile opera della Comunità Papa Giovanni XXIII, non hanno lasciato nessuno nell’indifferenza, anzi sono state il momento più toccante, insieme a un’altra testimonianza, quella di Lucia Annibali, oggi consigliera giuridica Dipartimento Pari Opportunità Presidenza del Consiglio dei Ministri, impegnata in campagne di difesa della donna, che come si ricorda venne sfregiata con l’acido. Determinata e convinta che ci sia ancora molto da fare è Maria Elena Boschi, sotto-segretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che, richiamando la figura di Tina Anselmi ha ribadito l’impegno del Governo per la tutela delle donne vittime di ogni tipo di violenza.
L’adesione convinta della Cisl a questa battaglia è stata sancita con la firma della petizione ”Questo è il mio corpo” da parte della segretaria generale Cisl Annamaria Furlan. E’ partita così una campagna confederale contro lo sfruttamento della prostituzione: ”Noi vogliamo prenderci carico della persona e dei percorsi di queste donne. Abbiamo tanta voglia di toglierle dall’inferno. La Cisl intende mettere a disposizione le proprie strutture per ”adottare” alcune di queste donne sfortunate ed inserirle in un percorso
formativo e di accompagnamento al lavoro, affinché possano iniziare questa risalita. Questo è un modo concreto di fare il nostro mestiere.”
Stefania Uberti