Iren, i sindacati contro l’azienda che distribuisce bonus ai manager e non ai lavoratori

Emergenza COVID-19
IREN Iren, i sindacati contro l’azienda che distribuisce bonus ai manager e non ai lavoratori

Nei mesi di aprile e maggio, in piena emergenza sanitaria, abbiamo firmato, in Iren, due importanti e complessi accordi nazionali per gestire la situazione relativa al Covid-19. Sono stati accordi che hanno evitato l’utilizzo della cassa integrazione, a un certo punto ipotizzata dall’azienda, e grazie ad essi si è fronteggiata l’emergenza con responsabilità e spirito di sacrificio. Abbiamo chiesto e ricevuto da tutti i lavoratori la piena disponibilità ad attraversare insieme, soffrendo e rinunciando a una preziosa parte delle nostre vite sia lavorative che private, questo complicato periodo.

Con questi accordi si è infatti gestita la fase del cosiddetto lockdown attraverso l’utilizzo delle ferie maturate fino a marzo 2020 e creato un solidale sistema di recupero degli scompensi maturati. Pur nella difficoltà gestionale, che per l’ennesima volta ha registrato alcune fughe in avanti da parte di qualche responsabile locale, il sistema ha retto e ha funzionato. La risposta di tutti i lavoratori è stata encomiabile, e ci sembra non sia stata colta e apprezzata dall’azienda.

Abbiamo volontariamente scelto di tenere in secondo piano le rivendicazioni economiche relative alla gestione dello smart working, ora imposto e non più volontario e quindi regolato dagli accordi nazionali sottoscritti, all’impegno in prima linea dei colleghi che non possono fermare le attività per garantire la continuità di ogni servizio fornito (e pagato dai clienti) e dal problema della forfetizzazione degli straordinari calcolata sulla media dell’anno mobile.

Il 26 maggio ci siamo incontrati nella consueta modalità in call con all’ordine del giorno la consuntivazione del premio di risultato 2019 e la regolamentazione della cosiddetta fase 2 dell’emergenza COVID‐19. In quella fase abbiamo unitariamente rivendicato i tre punti finora citati, pensando che i tempi fossero maturi per affrontare anche le questioni economiche post lockdown. Le Organizzazioni sindacali e il coordinamento delle rsu che rappresentano le diverse tipologie di contratto all’interno del gruppo hanno rappresentato i motivi delle richieste economiche e la necessità di andare ad individuare una forma di premialità per tutti i lavoratori che in questo periodo di angoscia e paura hanno continuato ad operare in presenza per garantire la continuità del servizio pubblico.

La risposta dei rappresentanti aziendali è stata avvilente e per certi versi offensiva nei confronti di chi si è sempre seduto al tavolo della trattativa con serietà e coerenza: dopo alcune schermaglie pretestuose e provocatorie hanno abbandonato la riunione accusandoci di non capire la gravità della situazione e di voler speculare sull’emergenza. Noi, che avevamo appena terminato di leggere sulla stampa nazionale le notizie sull’erogazione al management dei bonus relativi ai risultati 2019, siamo rimasti a dir poco sconcertati ascoltando una simile presa di posizione nei confronti dei lavoratori che rappresentiamo. I dati e le notizie sono pubblici, osiamo dire pubblicizzati ad arte per dimostrare la bontà dell’operato aziendale verso gli investitori istituzionali, che hanno nel frattempo ricevuto un lauto dividendo in crescita rispetto al 2019, e privati. Peccato che l’erogazione dei bonus, di sicuro meritati visti i risultati, siano stati finora l’unico segnale di attenzione verso l’operatività aziendale che in questi mesi, lo ricordiamo per l’ultima volta, non è mai venuta a mancare.

Siamo sbalorditi dal comportamento aziendale, ma non siamo disposti ad arrenderci. Nei prossimi giorni ci confronteremo con i lavoratori e decideremo insieme a loro i prossimi passi e le eventuali azioni conflittuali da compiere per riportare l’azienda al tavolo e proseguire con un confronto responsabile che non vogliamo assolutamente abbandonare.

 

Le segreterie territoriali e regionali Funzione Pubblica e Filctem Cgil; Fit, Flaei e Femca Cisl: Uil Trasporti e Uiltec Fiadel

Torino e Piemonte

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