La CISL Funzione Pubblica lancia l’allarme sul problema organici dell’INPS in Piemonte. La Cisl confederale e la Federazione dei Pensionati (Fnp Cisl) della regione danno il loro sostegno alla CISL FP e insieme chiedono interventi urgenti alla Direzione nazionale per migliorare le condizioni di lavoro del personale e per rispondere alle reali esigenze degli utenti. “La Cgil sbaglia perché ha scelto di fare un presidio da sola senza tener conto dell’iniziativa unitaria già programmata. Questa è una battaglia di tutti!”
La riduzione dell’organico – oltre 600 addetti in meno nelle sedi della regione dal 2019 al 2023, con conseguente aumento dei carichi di lavoro per il personale in servizio – e l’aumento di nuove prestazioni e pratiche da evadere, a seguito anche dell’emergenza covid, hanno messo in difficoltà l’Inps piemontese, creando numerosi problemi sia ai lavoratori che ai cittadini. Le 287 nuove assunzioni previste per il 2023 risultano insufficienti a coprire il vuoto di organico che si è creato negli ultimi anni e il numero complessivo degli addetti dell’ente scenderà a poco più di 1000 unità. La progressiva riduzione degli addetti ha comportato e continua a comportare ritardi e difficoltà nell’evasione delle pratiche. Ne hanno risentito, in modo particolare, le prestazioni previdenziali (pensioni dirette e di reversibilità; trattamenti di fine rapporto e di fine servizio), di sostegno al reddito (naspi e reddito di cittadinanza) e sanitarie (verifiche permessi di invalidità; assegni di accompagnamento e accertamenti e verifiche dei requisiti della legge 104). La direzione regionale finora ha ascoltato le richieste dei lavoratori. Adesso si tratta di mettere in pratica scelte a tutto campo calate nella realtà concreta e con il metodo della collaborazione tra organizzazioni sindacali e direzione generale e regionale.
“L’8 novembre scorso – spiega il segretario generale della Cisl Fp (Funzione pubblica) Piemonte, Sergio Melis –, insieme a tutte le sigle sindacali dell’ente regionale, abbiamo raggiunto l’accordo in materia di mobilità territoriale, evidenziando, in una nota a verbale, la forte carenza di personale in Piemonte. Oltre a sottolineare l’importanza di procedere allo scorrimento della graduatoria degli idonei e di bandire nuovi concorsi, abbiamo chiesto alla Direzione piemontese di attivarsi a livello centrale per aumentare le assegnazioni di personale in Piemonte. Riteniamo, inoltre, fondamentale puntare sulla formazione e riqualificazione di personale per meglio rispondere ai cambiamenti organizzativi in atto”.
Per i segretari regionali di Cisl e Fnp Cisl, Luca Caretti e Francescantonio Guidotti: “Dare risposte adeguate, e in tempi ragionevoli, alle legittime richieste degli utenti deve essere la vera priorità dell’ente. La continua riduzione del personale, nonostante l’impegno dei lavoratori, troppo spesso impedisce di svolgere tutte quelle nuove funzioni attribuite all’Inps negli ultimi anni. Prima degli annunci l’ente di previdenza è chiamato a ripensare profondamente la sua macchina organizzativa, mettendo i suoi operatori nelle condizioni di svolgere al meglio il lavoro, valorizzando le professionalità, favorendo la trasmissione di competenze e conoscenze importanti, e potenziando la sua fondamentale articolazione sul territorio”.
Per tutte le ragioni evidenziate, Cisl, Fp Cisl, Fnp Cisl Piemonte registrano con rammarico la decisione della Cgil Piemonte di promuovere da sola un presidio senza tener conto dell’iniziativa unitaria già programmata. Questa è una battaglia di tutti.