Infrastrutture, imprese e territorio: per la Cisl serve un cambio di marcia

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Così come l’albero muore se le sue radici affondano in un terreno arido, le nostre imprese rischiano di morire in un terreno economico impoverito, senza infrastrutture e servizi adeguati che possano attrarre nuovi investimenti.
Rende bene il complesso macro-tema delle infrastrutture l’immagine richiamata durante la nostra iniziativa del 31 gennaio dal titolo “Infrastrutture: Lavoro, Sviluppo e Tutela dell’Ambiente per Torino e il Piemonte” , alla quale sono intervenuti anche il presidente della regione, Sergio Chiamparino, e la segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan.
Il convegno ha visto come protagonista un dibattito con le voci dei responsabili delle Federazioni di categoria e delle strutture Cisl territoriali, insieme ad una tavola rotonda a cui hanno partecipato il segretario Cisl regionale Alessio Ferraris, il Commissario straordinario di Governo per la linea ferroviaria Torino-Lione, Paolo Foietta e il vicepresidente dell’Api Torino, Roberto Cottecchio (-> guarda il video)

Ripercorriamo i “nodi” attorno ai quali si è sviluppato il nostro dibattito.

Non solo TAV: il settore delle costruzioni vale 25mila posti di lavoro solo nel 2019.
E la creazione di circa centomila posti nei prossimi anni in Piemonte, se si sbloccassero le opere interrotte sul territorio insieme a quelle che procedono a singhiozzo, e non parliamo solo di TAV, ma anche di strade, edilizia sanitaria, scolastica, abitativa e di indotto.
Questi i numeri dello studio della Cisl regionale con Filca Piemonte, che hanno realizzato un utile documento-volantino con un’elenco di tutte le opere pubbliche grandi e piccole (circa 400) ad oggi incompiute, insieme ai relativi finanziamenti.
Se parliamo del Terzo Valico, con lo sblocco del quinto lotto, Cociv ha assunto circa 600 nuovi lavoratori e a regime, nel 2021, tra cantiere e indotto si stimano 5 mila occupati.
“Il Piemonte ha già perso oltre 60mila posti di lavoro dal 2008 ad oggi nel settore delle costruzioni e indotto, serve una cabina di regia della Regione per dare avvio ad un lavoro di squadra dentro e fuori il nostro territorio, che coinvolga imprese, sindacati, istituzioni e altri soggetti economici: obiettivo attrarre investimenti, dobbiamo costruire interconnessioni forti e uscire dall’isolamento”, hanno ricordato Piero Tarizzo, Filca Cisl Piemonte, con Gerlando Castelli, Segretario generale Filca Torino.
Intanto le organizzazioni sindacali nazionali degli edili hanno confermato la mobilitazione  in programma per il 15 marzo, oltre  quella confederale del 9 febbraio, giudicando positivamente l’apertura del tavolo governativo interministeriale sulla crisi delle costruzioni, ma “non basta, bisogna rilanciare il settore perché è l’unico modo per consentire a tutta l’economia di invertire la rotta e tornare a crescere”.

Sanità, scuola e gli investimenti strategici (che mancano)
La partita dell’edilizia sanitaria, in tutta la Regione, vale 1,7 miliardi e almeno due miliardi servirebbero al piano sicurezza per le scuole.
“Lo sviluppo si crea quando parliamo non più di spesa, ma di politiche sanitarie, e in questo le infrastrutture giocano un ruolo fondamentale: se da un lato oggi abbiamo grandi strutture concentrate in pochi luoghi e ben attrezzati, dall’altro cresce la necessità di una diffusione capillare dei servizi sanitari sul territorio”, sottolinea Sergio Melis, Segretario generale Cisl Fp Alessandria-Asti. Da qui la necessità di dare gambe al progetto Case della Salute, e di potenziare una rete integrata di trasporto pubblico, parcheggi, servizi commerciali…
Anche Rosina Partelli, segretaria generale Fnp Cisl Piemonte (pensionati), ricorda quanto tutto ciò sia importante alla luce dell’altissimo numero di anziani della popolazione piemontese, senza dimenticare il sostegno alle fasce più deboli come le persone non autosufficienti, “problema a cui come sindacato abbiamo tentato di dare una risposta attraverso le tante attività dell’associazione di volontariato Anteas“.
Insiste poi Maria Grazia Penna, segretaria generale Cisl Scuola Piemonte: “Per noi parlare di cultura della legalità significa parlare anche delle sicurezza di tutti coloro che ogni giorno mettono piede negli edifici scolastici. Dobbiamo purtroppo registrare una distanza ancora allarmante tra iniziative, annunci e la realtà quotidiana”. Secondo gli ultimi dati solo nell’anno scolastico 2017-2018 vi sono stati almeno 50 crolli nelle scuole del Paese.

Trasporti, logistica e industria, quando l’uscita dal tunnel?

“I mezzi di comunicazione sono sempre stati fondamentali per scambiare merci e idee. Serve decidere e anche in fretta, le infrastrutture non sono nemiche dell’ambiente ma ci vuole strategia e programmazione seria, in gioco c’è il futuro di molte nostre aziende“, dice con preoccupazione Claudio Chiarle, segretario Fim Cisl Torino, federazione che rappresenta i metalmeccanici.
Industria e trasporti corrono da sempre su “binari” paralleli, dal momento che più un’area è servita da una rete di traporti/servizi efficiente, più quella stessa area avrà maggiori possibilità di attrarre investitori e vedere la nascita di nuovi insediamenti produttivi.
Altra priorità è combattere dumping contrattuali e proseguire quella strada che possa portare la nostra regione a diventare a tutti gli effetti  il retroporto di Genova”. Questi temi su cui punta i riflettori Claudio Furfaro, responsabile Fit Cisl regionale (trasporti).

Territori e “periferie”, serve un cambio di marcia

Il Piemonte è una regione molto vasta, con province molto diverse tra loro, sia dal punto di vista paesaggistico che economico. C’è pero una necessità che le accomuna, quella di far ripartire “la macchina” e di evitare, in molti casi, anche lo spopolamento dei centri periferici più piccoli.
“Per creare lavoro non basta una revisione dei Centri per l’Impiego, ma servono investimenti anche sull’innovazione. La nostra sfida resta coniugare lavoro, tutela delle persone e dell’ambiente“, riflette Massimiliano Campana, Segretario generale Cisl Cuneo, mentre Luca Caretti, segretario generale Cisl Piemonte Orientale, partendo da uno sguardo sul passato: “Pensiamo a coloro che intuirono la portata rivoluzionaria della “Via della Seta”, dando vita agli scambi commerciali tra impero cinese e romano, partiamo da lì…non dobbiamo inventarci nulla, dobbiamo imparare da passato per ridisegnare il futuro”.
Ed infine la voce di Alessandria-Asti,  territorio che , per molti anni, ha vissuto quella che potremmo definire “una ‘marginalità felice’, al centro del triangolo industriale Torino-Milano-Genova. “Oggi  – riflette Marco Ciani, segretario generale Cisl Alessandria-Asti – non è più così, lo dice anche un recente report sulla qualità della vita delle province di Alessandria ed Asti, fanalino di coda del Nord. Investire sulle infrastrutture, in un territorio-cerniera dove l’export è ancora molto presente, significa aprirsi al futuro e alla sfida della competitività”.

Paola Toriggia

-> L’analisi della Cisl e Filca Piemonte sulle opere incompiute in Piemonte: focus da “La Stampa” del 1/2/19

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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