Inas-Cisl Piemonte: in prima linea, al servizio delle persone

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Gli operatori dell'Inas-Cisl Piemonte vista Inas-Cisl Piemonte: in prima linea, al servizio delle persone

Sempre in prima linea e al servizio delle persone. Si può sintetizzare così l’incontro tra il presidente nazionale dell’Inas, Domenico Pesenti, della responsabile regionale dell’istituto, Donatella Piazzale, il segretario generale Cisl Piemonte, Alessio Ferraris, e tutti gli operatori della regione. Più che un focus sull’attività del patronato della Cisl in Piemonte o un confronto sulle prospettive future, è sembrato un vero congresso. Il dibattito è stato franco e schietto,  ricco di passione, senso di appartenenza e voglia di protagonismo. Gli operatori dell’Inas, ogni giorno si fanno carico dei problemi di lavoratori, pensionati e delle persone che si rivolgono ai 62 sportelli della regione, districandosi tre normative in continuo aggiornamento e fungendo “da filtro” nel difficile rapporto tra cittadini ed enti pubblici.

Ferraris, Pesenti e Piazzale al tavolo della presidenza primo piano

Ferraris, Pesenti e Piazzale al tavolo della presidenza primo piano

Nel 2016, l’Inas ha acquisito tra previdenziali e assistenziali 138.888 pratiche previdenziali e assistenziali: 31.814 ministeriali con punti, 85.469 ministeriali senza punti e 21.595 altre. Sul totale delle pratiche ministeriali solo il 27% viene considerato ai fini del finanziamento all’Inas.

“La nostra vocazione – ha sottolineato la responsabile Inas Cisl Piemonte, Donatella Piazzale nella sua lunga e dettagliata relazione introduttiva – è sempre stata, come patronato sindacale della Cisl, quella di aiutare e difendere i lavoratori. Un concetto ripreso anche nelle Tesi congressuali, dove si definisce il lavoro sindacale come lavoro sociale, che fa da ponte tra ingiustizia e giustizia, sfruttamento e diritti, indifferenza e solidarietà. Il compito di un patronato sindacale è anche quello di informare iscritti e cittadini, in una epoca in cui l’operatività esclusivamente per via telematica ha modificato la divulgazione delle informazioni, causando un gap tecnologico tra quelli che possiedono tali strumenti e li sanno usare e quelli più disinformati e quindi più deboli e isolati”.

E questa rappresenta una delle cause dell’aumento costante di utenti agli sportelli del patronato Cisl che ha comportato, non solo un aumento di pratiche non finanziabili, ma anche un aggiornamento continuo e un utilizzo massiccio della tecnologia da parte degli operatori. In Piemonte tra le realtà più virtuose nel rapporto tra le pratiche ministeriali elaborate e finanziabili si distinguono Vercelli con il 36% (1.734 finanziate su 4.795), Torino con il 31% (11.893 su 38.129) e Biella con il 27% (1075 su 3841).

“Dobbiamo continuare a essere il patronato della Cisl e dei cittadini – ha concluso Piazzale – e a rispondere a tutte le richieste che arrivano dal territorio, sapendo che dal punto di vista organizzativo le pratiche sono diverse tra di loro e vanno gestite in maniera equilibrata. Le federazioni della Cisl devono riconoscerci come una ricchezza della Cisl e aiutarci anche con l’aiuto di risorse umane. In questo modo potremmo coprire meglio il territorio, arrivando anche dove adesso ci sono solo recapiti della Fnp e non vengono forniti servizi. Il Piemonte è una grandissima regione. Potremmo ramificarci ancora di più e andare incontro alle persone, raggiungendo quelle zone lontane e disagiate”.

Per il segretario generale della Cisl Piemonte, Alessio Ferraris: ” Vanno fatti tutti gli sforzi possibili per arrivare a una interazione tra federazioni e servizi. Per questo è indispensabile, con il consenso politico delle segreterie delle federazioni, stringere un patto con i delegati di reciproca utilità, in linea con gli obiettivi della conferenza programmatica di Riccione. Gli operatori dell’Inas sono operatori sindacali come lo sono i nostri delegati. Occorre fornire una corsia preferenziale ai nostri rappresentanti sindacali per l’utilizzo dei servizi e dare loro strumenti di conoscenza, formandoli nelle materie previdenziali e fiscali e nelle accoglienze. Nelle prossime settimane la Cisl regionale farà partire dei corsi ad hoc”.

Ha concluso la giornata torinese il presidente nazionale dell’Inas, Domenico Pesenti. “L’inas – ha evidenziato Pesenti – si sente e vuole essere parte della Cisl. Insieme facciamo coesione sociale e siamo impegnati a non lasciar solo nessuno in questa situazione di crisi. La nostra azione di sostegno diretto e di aiuto rispetto alle domande che i cittadini fanno, riporta serenità a tante persone, molte anche disperate, che sono alla ricerca di attenzione e risposte perché non trovano ascolto da nessuna parte. Quello che dispiace è che non abbiamo il supporto necessario degli enti che dovrebbero essere i principali attori di questo sostegno alle persone. Auspichiamo che questo governo, e in modo particolare anche l’Inps, riconosca il nostro ruolo di forze sociali intermedie che aiutano le persone e i cittadini a rivendicare e ottenere i propri diritti. Pensare che venga fatto tutto in via telematica  è un’idea futuristica che non funziona. Oggi le persone hanno più che mai bisogno di capire che cosa succede intorno a loro e che cosa cambia. Per questo servirebbe molta più collaborazione tra gli istituti previdenziali e il patronato”.

Rocco Zagaria

 

 

 

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