In Piemonte la crisi dell’auto investe anche la filiera non metalmeccanica

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In Piemonte la crisi dell’auto investe anche la filiera non metalmeccanica

In 250 a Roma per la manifestazione nazionale di Filtcem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil “Il settore funziona con il nostro lavoro” del 25 ottobre. In regione gli addetti del settore sono circa 15 mila quasi un terzo del totale (45 mila). Si allunga l’elenco delle aziende in crisi     

Oltre 250 lavoratrici e lavoratori piemontesi della filiera non metalmeccanica dell’automotive hanno partecipato alla manifestazione nazionale promossa da Femca Cisl, Filtcem Cgil, Uiltec Uil, in piazza Santi Apostoli, a Roma, in occasione dello sciopero generale di otto ore. Il Piemonte è tra le tre regioni italiane – le altre sono Lombardia e Campania – con un alto numero di addetti nel settore. Circa un terzo (quasi 15 mila) dei 45 mila lavoratori del comparto si trova in regione dove operano aziende, tra cui importanti multinazionali, specializzate nella produzione di pneumatici, cruscotti, pastiglie freni, parabrezza, guarnizioni e altro. La crisi della componentistica della filiera non metalmeccanica dell’automotive si fa sentire soprattutto in provincia di Torino.  Dopo il caso, scoppiato a fine estate, con l’annuncio della cassa integrazione alla SFC Solution, azienda dell’indotto che produce guarnizioni per abitacolo di auto, furgoni, camion e macchine agricole, si allunga l’elenco delle aziende in crisi nel territorio torinese, che ricorrono sempre più spesso alla cassa integrazione.  Alla Adler Evo, fabbrica di insonorizzanti acustici per gli interni delle auto per i marchi Stellantis e Volkswagen c’è una richiesta di cassa integrazione ordinaria fino a fine anno.La Leva, che produce invece inserti in pelle per gli interni auto (alette para sole e rivestimenti plancia) non ha rinnovato il contratto a diversi lavoratori somministrati e ha attivato la cassa integrazione ordinaria a causa del calo dei volumi produttivi.

Alla Salgomma, azienda specializzata nella produzione di tubi in gomma con inserti metallici e altre componenti in gomma per auto, con commesse per Stellantis e altri marchi del settore truck e agricolo, è stata attivata un’istanza di cigo per 8 settimane, pronta ad essere rinnovata se non ci sarà una un’inversione di tendenza nei volumi produttivi. Chiudiamo la carrellata sulle aziende in crisi della filiera non metalmeccanica del settore auto torinese, con la Sigit, fabbrica specializzata nella produzione di particolari in gomma per auto e la Verplast, fabbrica di vernici per elementi estetici in plastica per interno abitacolo e carrozzeria. La prima ha aperto la procedura di cassa integrazione da settembre per pesanti tagli agli ordini da parte di Stellantis, mentre la seconda, che non ha quasi mai utilizzato ammortizzatori sociali nonostante le varie crisi che si sono succedute, ha presentato istanza di cassa integrazione per un periodo di 8 settimane sospendendo gli investimenti previsti per il biennio 2024/2025.

Per la segretaria generale della Femca Cisl Piemonte, Gabriella Pessione: “È importante, in una fase così difficile per il settore, far sentire la nostra voce e testimoniare il disagio e il malessere di migliaia di lavoratrici e lavoratori coinvolti nell’utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali, in molti casi in esaurimento, con pesanti riduzioni delle proprie retribuzioni. In Piemonte guardiamo con preoccupazione al futuro per i segnali negativi che continuano ad arrivare dall’industria dell’auto e in modo particolare dal gruppo Stellantis che sta chiedendo ai propri fornitori di delocalizzare le proprie produzioni in paesi come il Marocco e Tunisia, alla ricerca spasmodica di costi minori e trattamenti fiscali agevolati attraverso la costituzione di newco”. (Da Conquiste del Lavoro del 26 ottobre 2024)

Rocco Zagaria

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