Prosegue la mobilitazione dei sindacati di categoria contro l’interruzione dei negoziati per il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro dei settori delle imprese di pulizie/multiservizi e della ristorazione collettiva, dei pubblici esercizi e delle agenzie di viaggio, scaduti dal 2013. Un nuovo pacchetto di 8 ore di sciopero, da gestire a livello territoriale con il blocco delle flessibilità, del lavoro straordinario e supplementare è la nuova risposta delle federazioni nazionali Uiltucs Uil, Uiltrasporti, Fisascat Cisl e Filcams Cgil allo stallo negoziale con le associazioni imprenditoriali di settore Anip Confindustria, Legacoop Servizi, Federlavoro Servizi Confcooperative, Agci e Unionservizi Confapi, Angem ed Alleanza delle Cooperative, Fipe e Fiavet Confcommercio.
I sindacati, nei comunicati congiunti (di cui si allega copia), diramati sui luoghi di lavoro, rivendicano “la correttezza delle buste paga, il consolidamento delle ore supplementari dei part time, piena e corretta applicazione del contratto nazionale, il pieno rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, una maggiore attenzione in materia di responsabilità sociale di impresa e il rispetto di quanto dichiarato nei bilanci sociali”. Nel documento anche il richiamo alla sensibilizzazione dei “comitati aziendali europei delle imprese multinazionali del settore per chiedere la solidarietà di strutture sindacali degli altri paesi”.
“È uno sciopero molto importante – dichiara il segretario generale della Fisascat Cisl Piemonte, Cristiano Montagnini – articolato a livello locale. Con questa mobilitazione vogliamo marcare la nostra presenza in due settori importanti come quello del multiservizi e del turismo i cui contratti sono scaduti da quattro anni. Nei principali territori della regione l’astensione dal lavoro, che sarà di 8 ore, si svolgerà mercoledì 31 Maggio, con presidi e volantinaggio, ad eccezione della piazza di Torino che incrocerà le braccia il 12 giugno“. Sono oltre 1,5 milioni i lavoratori impegnati in questi settori, generalmente part-time e con redditi medio bassi. “Per questo, un adeguamento dello stipendio – conclude il segretario Fisascat Montagnini – è di fondamentale importanza”.