A Torino presidio dei sindacati, alle ore 10, sotto il grattacielo della Regione. Le strutture per anziani che applicano il Cnl Aiop Rsa in Piemonte sono una ventina per un totale di 1.500/2.000 posti letto, la maggior parte dei quali accreditati con la Regione Piemonte.
“I dati certi li chiediamo però proprio alla Regione. Vorremmo infatti avere chiara evidenza di un fenomeno che riteniamo dilagante, stante le numerosissime segnalazioni e vertenze che arrivano nelle nostre sedi. Noi lo chiamiamo il fenomeno dei contratti pirata”, affermano Francesca Delaude, Massimo Esposto (Fp Cgil), Tiziana Tripodi (Cisl Fp), Nicolino Conconi e Michele Nessenzia (Uil Fpl).
Sotto la lente di ingrandimento, questo mercoledì, è il Contratto Nazionale AIOP RSA ma CGIL CISL UIL sono pronte a dar battaglia a tutte le strutture che applicano contratti collettivi nazionali peggiorativi per le lavoratrici e lavoratori del comparto sociosanitario assistenziale educativo privato, un fenomeno sconosciuto qualche anno fa.
Chi sono queste lavoratrici e lavoratori? Professionisti che assistono, ai margini del sistema pubblico, le persone fragili e vulnerabili: anziani, persone con disabilità, minori. Le strutture che ospitano queste persone sono accreditate con il Sistema Sanitario Nazionale, e quindi regionale, e per questo ricevono risorse dal pubblico.
“Riteniamo pertanto che sia estremamente dannoso creare e permettere differenze salariali e normative in un comparto, delicato ed essenziale, come quello dell’assistenza, generando quindi differenti margini di guadagno per le imprese stesse che operano in questo mercato. Il costo del lavoro è infatti il capitolo principale di spesa. È un mercato redditizio quello dell’assistenza – in particolare agli anziani – se consideriamo la nascita di nuove e importanti strutture nella nostra regione”, aggiungono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. “La nostra protesta è contro il contratto pirata e il conseguente dumping contrattuale subito da queste lavoratrici e lavoratori dopo che l’Aiop ha sottoscritto un contratto separato, esito di trattative fatte all’oscuro delle categorie confederali e grazie alla firma di sindacati che si sono resi disponibili. La voce delle lavoratrici e dei lavoratori deve essere ascoltata: un grido che denuncia difficili condizioni e bassi salari”.
L’Associazione datoriale è anche venuta meno a impegni presi nel giugno 2020, insieme all’Aris, per arrivare a definire un contratto unico di settore per le Rsa, come entrambe hanno fatto per la Sanità privata. L’obiettivo, quindi, è ottenere il rispetto degli impegni assunti e avviare le trattative per la definizione di un contratto congiunto Aris Aiop del comparto Rsa.
In Regione Piemonte esiste una delibera che indica chiaramente che, per ottenere l’accreditamento, le strutture devono applicare un CCNL siglato dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Il rispetto di questa norma e l’apertura di un confronto stabile con le istituzioni potrebbe iniziare a risolvere parte del problema.