Venerdì 22 dicembre incroceranno le braccia, per l’intero turno di lavoro, i lavoratori della Distribuzione Moderna Organizzata e della Distribuzione Cooperativa. Lo sciopero, indetto congiuntamente dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, è finalizzato a sollecitare un avanzamento dei negoziati di rinnovo dei contratti nazionali di lavoro fermi da quattro anni. ”I lavoratori della distribuzione moderna organizzata – spiegano i segretari territoriale e regionale di Fisascat Cisl, Carla Destsefanis e Cristiano Montagnini – sono in attesa da quattro anni della definizione del primo contratto nazionale di lavoro. I negoziati con l’associazione nazionale di settore Federdistribuzione, che ha deciso unilateralmente, dal mese di luglio 2017, di erogare aumenti economici di lunga inferiori alle previsioni negoziali dei contratti nazionali di settore già rinnovati con le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti, sono in stallo da quasi un anno”.
Per la Fisascat Cisl la Distribuzione Moderna Organizzata è un settore importante e nevralgico per la crescita economica dell’intero Paese, che va consolidato e valorizzato e non relegato a un ruolo marginale e anacronistico, con relazioni sindacali inesistenti e con la sistematica negazione dei basilari diritti ad avere un compenso dignitoso e a poter contare su un clima partecipativo e di corresponsabilità nelle scelte che solo il Ccnl può garantire alle lavoratrici e ai lavoratori”.
“Per i lavoratori della Grande Distribuzione e del Sistema distributivo Coop – concludono Destefanis e Montagnini di Fisascat Cisl Torino e Piemonte – è una situazione ormai insostenibile che ha il sapore di una presa in giro. L’applicazione di un Contratto collettivo di lavoro è un sacrosanto diritto di tutti le lavoratrici e i lavoratori e un obiettivo irrinunciabile per il sindacato. Non è con le erogazioni unilaterali che si risolvono i problemi, ma con contratti sottoscritti dalle parti che danno regole comuni e strutturali alla categoria e al settore, facendosi anche carico di affrontare le sfide che il mercato impone alle aziende. Anche le associazioni nazionali delle imprese cooperative si sottraggano sistematicamente a un serio confronto di merito per rinnovare il contratto. Questo è ancora più grave soprattutto per chi afferma di essere impresa diversa dalle altre ed attenta al sociale”.
Presidi e manifestazioni sono in programma a Torino e in tutta la regione. Nel capoluogo regionale ci sarà un sit-in davanti la Rinascente di via Lagrange, in pieno centro, dalle 10 alle 12. r.z.