Domani, sabato 28 ottobre, al via la giornata di mobilitazione nazionale della Fai Cisl. La federazione sindacale agroalimentare-ambientale scenderà nelle piazze di tutta Italia per animare una sottoscrizione a sostegno di un’agenda di riforme settoriali su pensioni, occupazione giovanile, fisco, contrattazione, welfare, salari, contrasto allo sfruttamento e al caporalato. Costruire l’agroalimentare e il sistema ambientale del futuro, per un patto generazionale che valorizzi i giovani, assicuri il turnover, rilanci la produttività e dia garanzia di pensioni dignitose a quanti escono dal mercato del lavoro: ecco, in sintesi, il progetto promosso dalla Fai Cisl nazionale e su cui sarà avviata una fase di sensibilizzazione nei luoghi di lavoro della regione con una raccolta di firme a sostegno. Nello specifico si chiede che il Governo riconosca un principio di civiltà, ovvero come non siano tutti uguali i lavori eseguiti nei diversi settori, per cui sarà necessario prevedere sul versante pensionistico regole diverse e più flessibili per gli addetti all’agricoltura.
Per la Fai Cisl, l’equità sociale e il rilancio dei consumi passa dall’abbattimento dell’Irpef e cuneo fiscale sui redditi medio-bassi, dall’introduzione del bonus di mille euro per chi ha un’entrata individuale-anno fino a 40 mila euro e da assegni familiari commisurati al reddito. Il sindacato chiede anche l’istituzione di un sistema universale di ammortizzatori sociali anche nelle aziende con meno di 15 dipendenti e maggiori affidamenti sociali per il governo del mercato del lavoro, con il coinvolgimento sociale del sindacato nella lotta contro lo sfruttamento. A un’anno dall’entrata in vigore della legge 199 sul contrasto al fenomeno del caporalato in agricoltura, è stato, certamente, positivo sul versante penale ma ancora insufficiente sul versante della prevenzione e della gestione del mercato del lavoro. I tavoli d’intervento e prevenzione del fenomeno costituiti presso le prefetture necessitano ora di un rilancio a fronte di una serie di proposte finora largamente condivise ma che non hanno ancora prodotto concreti riscontri.
Anche in Piemonte delegati e lavoratori organizzeranno assemblee, sit-in e presidi, incontrando i cittadini e divulgando contenuti e ragioni della piattaforma sindacale. Le firme raccolte nelle prossime settimane saranno consegnate ai ministri dell’Agricoltura e del Lavoro, e alle competenti commissioni parlamentari.
In allegato volantone e piattaforma Fai