“Serve solo grande, grande, trasparenza. Sull’utilizzo delle risorse, sui tesseramenti, sugli stipendi. Ci siamo dati nuove regole in vista del Congresso, ora devono essere rispettate. Non sono più permesse zone grigie, la Cisl dovrà essere una ‘casa di vetro’». E’ quanto sottolinea oggi la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una intervista al quotidiano dei vescovi “Avvenire” a proposito dei recenti commissariamenti delle strutture della Cisl della Campania e della categoria della Funzione Pubblica. “Abbiamo dovuto fare i conti con violazioni importanti e non ci siamo tirati indietro”, ha aggiunto la leader della Cisl. “Potevamo minimizzare, chiudere un occhio, sorvolare. Non l’abbiamo fatto, abbiamo reagito con scelte importanti ed è stato giusto per i nostri delegati, per i nostri iscritti, per la nostra gente.Abbiamo fatto verifiche puntuali ed abbiamo risposto con severità ad ogni irregolarità.
Mi fa male dirlo, ma ho il dovere di dirlo. Il commissario della Cisl campana ha riscontrato cose gravi nella gestione amministrativa ed ha consegnato tutte le carte alla magistratura con il sostegno unanime della segreteria confederale. Ripeto: la strada è solo quella della pulizia e della correttezza”. La Segretaria della Cisl sottolinea di aver sempre chiesto ispezioni accurate, puntuali. “Lo abbiamo fatto con grande responsabilità e per rispetto ai nostri iscritti: ognuno di noi non rappresenta solo se stesso, rappresenta migliaia di persone. E le responsabilità collettive e quelle individuali devono sempre emergere. La credibilità passa da questo e quando si crede nella trasparenza si deve agire per quella ed essere pronti a pagare un prezzo, a fare i conti con momenti dolorosi, con rapporti umani che si incrinano”. Sul tema dei voucher, la Furlan aggiunge anche nell’intervista che “occorre un’azione legislativa immediata per cambiare, per riportare lo strumento a quello che si era immaginato nella legge Biagi. Lo spirito era usarli per i lavori del tutto occasionali ed invece ad abuso è seguito abuso. E tutto per colpa di una legislazione che ha sempre allargato le maglie”.
In allegato intervista integrale di Annamaria Furlan al quotidiano Avvenire