La Fisascat Cisl Piemonte era presente, insieme alla segreteria Usr, questa mattina – martedì 18 settembre – sotto la sede del Consiglio regionale, in via Alfieri, a Torino, alla manifestazione promossa dai lavoratori e dalle lavoratrici del comparto Gioco legale, per sostenere la richiesta di riaprire un confronto sulle misure adottate a livello regionale. Secondo la Fisascat Cisl Piemonte: “I provvedimenti per la limitazione degli abusi e per il contrasto alle patologie devono essere realizzati con rigore, ma anche con buon senso. Il sacrificio delle realtà imprenditoriali che garantiscono presidi di legalità e buona occupazione rappresenta un danno per i lavoratori impiegati, ma anche per la collettività in quanto si da spazio al proliferare di offerte illegali e incontrollabili”.
Il provvedimento colpisce sale gioco, sale bingo, tabaccai, bar: luoghi spesso ben inseriti nel contesto sociale e non vissuti come una minaccia dalla popolazione, e dove il controllo sociale dei fenomeni di abuso è già attivo e può essere rafforzato. Cancellare le prospettive occupazionali a migliaia di addetti, con il rischio di generare un nuovo far west nel settore giochi, a vantaggio dell’illegalità, non è una risposta né all’occupazione né alla lotta alla ludopatia.
“La legge regionale – spiegano i segretari territoriale, regionale e nazionale di Fisascat, Carla Destefanis, Cristiano Montagnini e Mirco Ceotto – va rivista e siamo pronti al confronto di merito. Le organizzazioni sindacali confederali si sono mosse anche a livello nazionale per chiedere un incontro al Ministro Di Maio sugli effetti delle misure di limitazione del gioco legale sull’occupazione”.
Durante il presidio una delegazione è stata ricevuta dai capigruppo del Consiglio regionale. L’incontro è servito a fare il punto sulla situazione e a fissare una nuova riunione con tutti i soggetti interessati per dare risposte e capire meglio come conciliare la lotta alla ludopatia con la difesa dei posti di lavoro.