Cgil Cisl Uil esprimono soddisfazione per i contenuti del disegno di legge che recepisce la parte delle intese relative ai nuovi trattamenti fiscali da noi e dai Comuni di Frontiera sottoscritte nel memorandum d’intesa dello scorso 23 dicembre 2020 e che dopo l’approvazione del consiglio dei Ministri, passerà al vaglio del Parlamento.
L’intesa, per la prima volta integrativa di un trattato internazionale tra gli Stati, era volta a migliorare le condizioni dei lavoratori nel passaggio tra vecchio e nuovo sistema a seguito dell’intesa che Italia e Svizzera hanno raggiunto con l’adozione del modello di tassazione concorrente contro le doppie imposizioni fiscali.
Quegli impegni recepiti nel testo di disegno di legge che passeranno alla discussione del parlamento, oltre a garantire il mantenimento delle condizioni attuali agli oltre 80.000 frontalieri già operanti in Svizzera ed a coloro che istaureranno un rapporto di lavoro fino all’entrata in vigore del nuovo accordo, prevede l’innalzamento della franchigia a 10.000 euro per tutti i frontalieri italiani che prestano la propria attività nei paesi confinanti e limitrofi, oltre alla deducibilità dei contributi obbligatori per i prepensionamenti dei lavoratori frontalieri e la non imponibilità degli assegni familiari erogati in Svizzera.
Positiva inoltre la garanzia del mantenimento delle stesse risorse ai 361 Comuni della fascia di confine, oggi garantite dal sistema dei ristorni, e l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo economico e il potenziamento delle infrastrutture nelle zone di confine Italo-elvetiche, alimentato con l’extragettito generato dal nuovo sistema fiscale.
Il Parlamento sarà chiamato ora ad approvare il disegno di legge che, a differenza del trattato internazionale inemendabile, potrà ulteriormente migliorare.
Utile tuttavia ricordare che parte del memorandum d’intesa siglata con il MEF deve essere ancora oggetto di valutazione a partire dalla modifica della NASPI, alle norme internazionali sullo smart working, fino alla definizione di uno statuto dei lavoratori frontalieri per il quale abbiamo da oltre un anno presentato una proposta. Auspichiamo che quanto prima, l’impegno alla convocazione del tavolo interministeriale MEF, MILAV e MAECI possa finalmente essere onorato.