Nell’ambito della Conferenza Organizzativa Cisl Piemonte si è tenuto il primo focus su “Società e periferie – Una nuova centralità per l’azione sindacale”.
Dai progetti di accoglienza al problema abitativo, dall’occupazione dei giovani alla difficoltà del sindacato di dialogare con le nuovi generazioni, sono tante le sfide che la Cisl deve affrontare per assumere il ruolo di “orientatore sociale”. Le opportunità di abitare il disagio per darne una narrazione nuova, in controtendenza rispetto alle comuni strumentalizzazioni, non mancano.
Esempio ne è il Progetto Moi, di cui è responsabile Antonio Sansone, già Segretario generale Fim Piemonte, che si autodefinisce ambasciatore Cisl nelle periferie e povertà sociali. Il progetto mira ad accogliere, profilare e accompagnare con percorsi di inserimento al lavoro i migranti che avevano occupato il villaggio olimpico di Torino.
Altro tema fondamentale è l’abitare. Adolfo Audenino, in rappresentanza del Sicet Piemonte, ha fatto il quadro dell’emergenza abitativa in Italia: 30 mila sfratti eseguiti ogni anno dalla drammatica crisi del 2007, 600 mila famiglie in lista d’attesa per una casa popolare. In Piemonte su oltre 26 mila domande, soltanto 1500 hanno ottenuto un alloggio di edilizia popolare, le altre 25 mila famiglie non hanno avuto risposta.
Sul coinvolgimento delle nuove generazioni sono intervenuti Anna Quadrelli, GIOC, e Alessandro Svalutoferro della Diocesi di Torino.
Entrambe le realtà sono impegnate per creare percorsi formativi e di crescita che diano nuove prospettive ai giovani: parlare di progettualità e futuro per parlare di progettualità e futuro per andare oltre la fragilità e la precarietà del lavoro. Anche la Cisl è coinvolta in queste esperienze perché fare rete e lavorare insieme è indispensabile per far avvicinare i giovani al sindacato.
Stefania Uberti