Ad Alba, dove c’è il maggiore stabilimento del Gruppo Ferrero in Italia, non sembrano sorpresi della crescita inarrestabile dell’azienda. Il colosso dolciario – formato da 104 società, 31 stabilimenti, 36mila dipendenti, e guidato dal presidente Giovanni Ferrero e dal ceo Lapo Civiletti – ha raggiunto, ad agosto 2019, gli 11,4 miliardi di euro di fatturato, con un incremento del 6,2% rispetto all’anno precedente. La spinta è arrivata soprattutto da prodotti come Nutella, Ferrero Rocher e Kinder Buenos e dai mercati di Germania, Francia e Usa.
A sentire chi si occupa sul piano sindacale dello stabilimento, da tempo il gruppo ha cambiato pelle. Da multinazionale europea si è trasformata in impresa mondiale. Negli ultimi 6-7 anni ha dato vita a parecchie acquisizioni, con l’obiettivo di incrementare e diversificare la produzione e conquistare nuovi mercati.
“Negli accordi aziendali degli ultimi anni – spiega il segretario della Fai Cisl Cuneo, Franco Ferria – abbiamo deciso un investimento di circa 150 milioni di euro per far partire due nuove linee produttive ad Alba: la ‘Nutella B-ready’ e i ‘Kinder Cards’. Questa scelta, oltre a favorire un buon ricambio di personale, ha prodotto una significativa crescita occupazionale. Nei periodi di maggiore produzione dell’anno – tra agosto e dicembre – ai 3500 dipendenti fissi, si vanno ad aggiungere i circa 1500 lavoratori stagionali che fanno arrivare a 5mila il totale dei dipendenti del sito. A testimoniare l’ottimo stato di salute dell’azienda, il recente premio di produzione, erogato ai dipendenti nella busta paga dello scorso ottobre: 2097 euro per il biennio 2018/2019”.
Sempre ad Alba è partita nel 2017 la sperimentazione dello smart working degli impiegati. “Inizialmente – sottolinea Luciano Rosso, coordinatore Fai Cisl dello stabilimento – la sperimentazione ha coinvolto un numero di 250 impiegati, con ruoli amministrativi e commerciali, e nel 2019 è stata estesa a tutti i 1150 impiegati del sito che in questo modo possono lavorare da casa un giorno a settimana”.
Ferrero ha investito in questi anni in tutti il mondo 663 milioni di euro. Sull’ammontare totale degli investimenti la parte più significativa è stata focalizzata su immobili, impianti e macchinari (580 milioni di euro) principalmente in Italia, Germania, Canada, Polonia, Belgio e per il completamento del nuovo edificio dell’headquarter in Lussemburgo.
In Italia i dipendenti del Gruppo sono più di seimila, suddivisi tra gli stabilimenti di Alba, che fa la parte da leone, Balvano (Pz) dove si stanno producendo i ‘Ferrero Biscuits’ che stanno conquistando il mercato italiano, dopo lo straordinario successo in Francia, Sant’Angelo dei Lombardi (Av) e Pozzuolo Martesana (Mi).
“I numeri della Ferrero – afferma il segretario nazionale della Fai Cisl, Roberto Benaglia – sono rilevanti e rappresentano il frutto di relazioni industriali coltivate nel tempo con un’ottica costruttiva e innovativa. Una sfida che, come Fai Cisl, abbiamo sempre colto, implementando tutti quegli strumenti contrattuali in grado di aumentare le tutele di lavoratrici e lavoratori, la produttività, la qualità del lavoro, le relazioni con i territori, spingendo l’azienda a valorizzare sempre di più, nei limiti del possibile, visti gli elevati standard produttivi, le filiere dell’agroalimentare italiano”.
Rocco Zagaria