I vertici di Regione e Comune di Torino hanno incontrato i sindacati confederali e alcune sigle autonome e le federazioni dei metalmeccanici per ragionare insieme sul destino e la prospettiva di Fca a Torino e nel resto della regione
“Esprimiamo un giudizio positivo sul confronto odierno con i vertici di Regione e Comune di Torino per ragionare insieme sul destino e la prospettiva di Fca a Torino e nel resto della regione. Crediamo che la riunione di oggi possa rappresentare l’inizio di un nuova fase di dialogo tra i principali attori istituzionali e sindacali del territorio. L’occasione è servita anche a mettere al centro del dibattito la crisi del settore manifatturiero, dagli ammortizzatori sociali ai processi di delocalizzazione, e la necessità di fare sistema per evitare il peggio e offrire certezze ai lavoratori coinvolti”. Lo hanno detto, al termine dell’incontro in regione, i segretari regionale e territoriale Cisl, Alessio Ferraris e Domenico Lo Bianco.
Le istituzioni locali e i sindacati, che i sono incontrati nella mattinata di giovedì 8, a Torino, sono preoccupati sul futuro degli stabilimenti piemontesi di Fca e dei 20.000 dipendenti. I timori riguardano soprattutto Mirafiori, dove a fine anno scadono gli ammortizzatori sociali per i 3.700 lavoratori delle carrozzerie. Un problema che interessa anche migliaia di lavoratori dell’indotto di Fca. Il governatore Sergio Chiamparino e la sindaca Chiara Appendino scriveranno a Sergio Marchionne per chiedere un incontro prima della presentazione del piano industriale del primo giugno. “Il nostro obiettivo è che Torino, oltre a mantenere le produzioni manifatturiere, rafforzi la vocazione di headquarter ingegneristico di Fca“, spiega Chiamparino dopo l’incontro con i sindacati. “Sappiamo che l’automotive a Torino non è solo Fca ma la sperimentazione e la ricerca del gruppo nel campo dell’ibrido e dell’elettrico possono dare forza a tutto il comparto”. “Come istituzioni abbiamo l’obbligo di vigilare e di supportare un settore strategico per la città”, affermano il vicesindaco Guido Montanari e l’assessore comunale Alberto Sacco.
“Vedremo – ha dichiarato il segretario della Fim Torino – Canavese, Claudio Chiarle, quali frutti darà questa iniziativa delle istituzioni. Non essendo stata presente l’azienda al tavolo di oggi in Regione Piemonte è stato come vedere un film senza l’attore protagonista”. Per il segretario regionale della Fim, Antonio Sansone: “Ricordiamoci anche dello stabilimento di Verrone, che produce trasmissioni, e delle ricadute che potrebbero esserci anche sul piano occupazionale, nel caso di investimenti in sviluppo e ricerca su guida autonoma e propulsione elettrica”. r.z.