FCA e il futuro dell’auto in Italia. Marchionne annuncia nove nuovi modelli per gli stabilimenti italiani del Gruppo

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Una giornata positiva per i lavoratori italiani di FCA e per il Paese. Il piano presentato a Balocco, vicino Vercelli, prevede importanti investimenti negli stabilimenti italiani.

“E’ certamente un piano ambizioso quello presentato dal gruppo FCA che prevede di investire 45 miliardi di euro nel periodo dal 2018 al 2022, di cui il 75% destinato ai brand globali. Ma noi ci aspettiamo la garanzia della piena occupazione in tutti gli stabilimenti italiani”. Lo sottolinea la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando il piano presentato dall’ammministratore di FCA, Sergio Marchionne. “E’ importante che Marchionne abbia confermato oggi che entro il 2022 FCA raggiungerà la piena capacità produttiva negli stabilimenti italiani ed europei. Sono tutte notizie positive su cui ci aspettiamo ora un confronto con il sindacato sulla qualità degli investimenti produttivi negli stabilimenti italiani e sulle garanzie della piena occupazione, in linea con le esigenze di innovazione tecnologica e di competitività del mercato dell’auto a partire dal progetto dell’auto elettrica”.

“Nei mesi scorsi  – afferma il segretario nazionale Fim, Ferdinando Uliano – abbiamo posto con forza la necessità di destinare agli stabilimenti italiani di FCA nuovi modelli per cogliere l’obiettivo della piena occupazione. Sono stati comunicati undici modelli destinati all’Europa e molto probabilmente nove destinati in Italia che consentiranno di dare continuità al rafforzamento produttivo e occupazionale del Gruppo. Gli undici nuovi modelli sono: quattro Alfa Romeo, tre Maserati, due Jeep e due 500. Se la nuova 500 elettrica e la 500 giardiniera è molto probabile prendano la destinazione per la Polonia, il resto sarebbe tutto destinato per gli stabilimenti italiani. Mentre per i nuovi modelli Maserati (quattro) e AlfaRomeo (tre) è sicura la loro destinazione in Italia. Per le due Jeep è molto probabile”.

Per il segretario nazionale Fim: “Tutto questo consentirà di ottenere la piena capacità produttiva e la piena occupazione anche di quei stabilimenti che oggi hanno una situazione di utilizzo degli ammortizzatori sociali come Pomigliano d’Arco, Mirafiori, Melfi e Modena. Nello specifico emerge che a Pomigliano la produzione della Panda, continuerà ad essere prodotta per tutta la durata del piano nello stabilimento campano e si desume che sicuramente uno dei nuovi piccoli suv, a marchio Jeep o Alfa (o forse entrambi) sarà destinato allo stabilimento di Pomigliano”.

La costruzione dei due nuovi Suv di segmento D e E rispettivamente con marchio Maserati e Alfa Romeo troveranno sicuramente la loro naturale allocazione nei due stabilimenti di Mirafiori e di Cassino. La seconda vettura Jeep di segmento B e Compass ridisegnato, è molto probabile invece la sua destinazione nello stabilimento di Melfi, non appena verrà adeguata la linea dove è a fine produzione la Fiat Punto dove oggi sono impegnati circa 1.000 lavoratori. A far sparire ogni preoccupazione sulle produzioni a fine regime dello stabilimento di Modena ci penseranno la destinazione alcune delle super car le Maserati Alfieri o le nuove super sportive Alfa Romeo 8C e GTV. I nuovi modelli consentono di ottenere la piena occupazione ora è importante comprendere nei prossimi giorni la tempistica di attuazione del piano industriale. In particolare per quei stabilimenti che hanno una durata limitata nell’uso degli ammortizzatori sociali come Pomigliano d’Arco e Mirafiori.

Il piano FCA poi prevede il rinnovamento dei modelli Alfa Romeo, Maserati e Jeep e 500x attualmente in produzione negli stabilimenti italiani. Molto importanti nel piano gli investimenti sulle motorizzazioni elettriche e sulla guida autonoma. Questo consentirà di offrire per tutti i modelli una motorizzazione elettrica e o ibrida e la possibilità di aumentare la capacità di vendita dei modelli prodotti. Questo consentirà di dare sviluppo anche agli stabilimenti di Magneti Marelli nel nostro Paese. La decisione di terminare la produzione dei motori diesel per le autovetture entro il 31 dicembre 2021, determinata dalle limitazioni sul diesel decise nei vari paesi. Questo determina una preoccupazione in particolare per lo stabilimento di Pratola Serra.vSarà indispensabile operare per realizzare una riconversione per mettere in sicurezza l’occupazione dello stabilimento di Avellino.

Redazione sito

 

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